venerdì 29 dicembre 2017

“L’ANTIDOTO” BILANCIO ATTIVITA’ 2017 E GLI AUGURI DI BUONE FESTE DI SONNINO IN AZIONE.



BILANCIO ATTIVITA’ 2017 E GLI AUGURI DI BUONE FESTE DI SONNINO IN AZIONE.

Come ormai consuetudine prima che l’anno volga al termine, Sonnino in Azione fa il punto delle attività svolte in questo 2017; grandi obiettivi sono stati raggiunti in questo anno ma il nostro sguardo come sempre è già rivolto al futuro con nuove iniziative e nuovi progetti per continuare sulla strada delle idee che diventano azioni…

Sonnino in Azione continua la sua politica volta alla tutela dell’ambiente e del territorio, oggi più che mai una battaglia rivoluzionaria, sentiamo sempre più spesso anche a livello nazionale degli innumerevoli danni ambientali causati dall’inquinamento e tutto quello che purtroppo comporta, nel nostro piccolo vogliamo sensibilizzare sempre di più al rispetto ed all’amore della “terra dei padri” attraverso la tutela ambientale, per consegnarla alle future generazioni nel migliore dei modi.
Una linea d’azione intrapresa già da qualche anno e che ci aveva visto impegnati nel centro storico con “Cemase Pulite”, la riqualificazione del luogo denominato poi “La posta dejo bregante” e che in questo 2017 abbiamo voluto fortemente consolidare; infatti le iniziative ambientali di pulizia e bonifica dai rifiuti denominate “Noi puliamo Sonnino” del mese di gennaio su un tratto della Strada Provinciale Sonninese e nel mese di giugno sul lungo argine Amaseno in collaborazione con il Comitato il Fontanile di Sonnino Scalo, sono state il risultato di un percorso fatto di confronti e di idee.
Entrambe le iniziative hanno avuto la partecipazione del Sindaco Luciano De Angelis sempre in prima linea in queste iniziative animato dal profondo rispetto per l’ambiente ed al nostro fianco con guanti, busta e pettorina associativa, ma anche diversi cittadini che in modo libero e volontario hanno voluto insieme a noi condividere questa esperienza che riteniamo sia stata bellissima e dall’alto senso civico, che ha voluto far focalizzare l’attenzione di tutti sul grave problema dell’inquinamento e dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti in alcuni punti del nostro territorio.
Importante è stato anche in questo anno il rapporto di collaborazione con le varie associazioni presenti sul territorio; come per l’iniziativa ambientale “Noi puliAmo Sonnino” sull’argine Amaseno con il comitato il Fontanile, o le collaborazioni con la Pro Loco Sonnino e la comunità parrocchiale per gli eventi come il Presepe Vivente o la Passione Vivente 2017 dove abbiamo collaborato anche con i membri di altre associazioni locali.
Importante è stato anche il convegno presso l’auditorium comunale sul tema del surriscaldamento del Pianeta causato dall’inquinamento e dall’intenso sfruttamento delle risorse naturali, abbiamo proposto il documentario “Before the Flood-punto di non ritorno” della National Geographic sulla tematica in questione, aprendo successivamente un dibattito con i partecipanti.
Un altro grande risultato che attesta la grande versatilità del gruppo di Sonnino in Azione sia nell’aspetto pratico che in quello teorico un impegno di sensibilizzazione ambientale a 360°.
Durante l’anno come nostra tradizione e nel rispetto delle nostre radici, abbiamo ricordato i momenti storici che hanno segnato la storia d’Italia nel bene e nel male, abbiamo ricordato come sempre i caduti per l’Idea, quella pura che nemmeno la miseria dell’attuale politica italiana può cancellare; poi i martiri delle Foibe con il nostro omaggio floreale deposto al monumento ai Caduti in piazza Garibaldi; la stessa cosa per le giornate a ricordo dei giudici Falcone e Borsellino con l’omaggio floreale deposto nell’omonimo piazzale ai piedi della lapide a ricordo dei due magistrati uccisi dalla mafia. Poi il ricordo dei Caduti nella festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e tante altre ricorrenze che non vogliamo e non dobbiamo dimenticare.
Il 2017 è stato anche l’anno in cui anche nel nostro territorio abbiamo toccato con mano l’emergenza immigrazione con le due vicende di Sonnino centro in via Roma e successivamente al Frasso dove per dinamiche diverse ma allo stesso tempo simili, erano state destinate alcune strutture private ad ospitare gruppi di immigrati senza alcun preavviso alle autorità locali e dopo che già il nostro comune contribuiva all’accoglienza tramite il progetto Sprar.
Impeccabile è stato l’atteggiamento del sindaco Luciano De Angelis e di tutta l’Amministrazione Comunale che hanno appurato che le strutture che dovevano essere destinate all’accoglienza non erano assolutamente idonee all’utilizzo, cooperative ed istituzioni che troppo spesso sembrano dimenticare che parliamo di esseri umani da ospitare e non da stipare….
Abbiamo fatto sentire anche la nostra voce, non siamo perfettamente d’accordo nemmeno con il progetto Sprar, perché riteniamo che l’intera emergenza immigrazione è stata gestita malissimo dal principio sia a livello nazionale che internazionale portando ad oggi questa situazione che sembra irrisolvibile e che sta sfuggendo dal controllo, ma preferiamo un progetto Sprar funzionale, con una ospitalità controllata, sicura e dignitosa che una gestione assurda di cooperative speculatrici sulle vite umane che può solo portare ad ulteriori problemi soprattutto di integrazione.
Ci accingiamo infine a chiudere l’anno con uno sguardo già al 2018, infatti abbiamo già annunciato sui social network che sabato 13 gennaio 2018 ospiteremo a Sonnino la signora Edda Negri Mussolini (nipote di Benito Mussolini e Rachele Guidi) che in un convegno all’Auditorium Comunale San Marco presenterà il suo libro “Donna Rachele mia nonna la moglie di Benito Mussolini”, la signora Edda racconterà la storia e la vicenda umana della sua famiglia, la grande figura di Donna Rachele e della sua vita vissuta con grande dignità e coraggio affrontando tragedie, pregiudizi e difficoltà di ogni genere.
Un grande evento voluto fortemente da Sonnino in Azione, come abbiamo già detto senza nessuna nostalgia o ritorno al passato ma un momento di grande cultura, storia e serena condivisione nel nostro paese.
Quindi, il 2017 è stato ancora una volta un anno ricco di attività ed iniziative da parte di Sonnino in Azione, ma già tante idee, progetti ed eventi abbiamo in cantiere, perché siamo sempre l’Idea che diventa azione anche controvento, senza mai paura!
Infine, vogliamo ringraziare tutti i nostri membri volontari e sostenitori, ragazzi con un grande cuore, che anche in questi tempi difficili, dove ideali ed appartenenza sembrano ormai un miraggio lontano, sono sempre pronti a dare qualcosa per il nostro paese dedicando alla causa comune anima, tempo ed energie.
Un grazie al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale sempre disponibili alle nostre richieste e proposte.
Un grazie a tutte le associazioni che con noi hanno interagito e collaborato nelle varie iniziative ed eventi di questo anno.
In conclusione…
Siamo nel periodo natalizio, con l’auspicio che stimoli sempre di più in tutti noi lo spirito di pace e fratellanza anche nella nostra comunità e che il nuovo anno, anche ereditando le difficoltà del precedente, sia un anno di serenità e nuova speranza verso il futuro. 
Noi vogliamo farvi i nostri migliori auguri di Buone Feste.

VIVA SONNINO!  VIVA SONNINO IN AZIONE!           


-SONNINO IN AZIONE-



mercoledì 6 dicembre 2017

DESTRA...E' UN'ALTRA COSA...


DESTRA ITALIANA, UN PASSATO CHE SEMBRA ORMAI TROPPO LONTANO… UN PRESENTE ED UN FUTURO IN QUESTA DIREZIONE? NON SCHERZIAMO, LA DESTRA E’ UN'ALTRA COSA…


Sono passati anni ormai dal marzo 2009 quando l’ultimo congresso di Alleanza Nazionale, che portò allo scioglimento del partito ed alla confluenza nel Popolo della Libertà, mise fine ad una storia che aveva lasciato una grande impronta nella politica nazionale dal dopoguerra; un partito erede del Movimento Sociale Italiano che aveva saputo tenere a se le anime e le correnti di quella destra nata e cresciuta nelle strade e nelle sedi di partito delle città italiane.
Senza ripercorrere tutta la storia che già da molti/troppi è stata rispolverata e rigirata a piacimento, ripercorriamo brevemente il percorso della destra sociale italiana.
L’M.S.I. nacque nell’immediato secondo dopoguerra, in una situazione politica e sociale rovente, fatta di scontri, violenze, vendette in un Italia che con grande fatica provava a risollevarsi dalle macerie della guerra.
Grandi personaggi avevano caratterizzato la nascita ed i primi anni di militanza del M.S.I. come Giorgio Almirante, Pino Romualdi, Augusto De Marsanich, Arturo Michelini, Pino Rauti, Junio Valerio Borghese.
Fino agli anni 60’ il Movimento oscillò con buoni risultati dal 2% al 6% a livello nazionale; fu negli anni 70’ che il Movimento Sociale Italiano ebbe una crescita esponenziale arrivando allo storico risultato del 9% al Senato e 8,6 % alla Camera del 1972 con una grande crescita del movimento giovanile, il Fronte della Gioventù, che camminava di pari passo con la guida incontrastata Giorgio Almirante fino alla fine degli anni 80’.
La politica del M.S.I. fu caratterizzata dal conservatorismo sociale, nazionalismo identitario e patriottico, antimperialismo americano, anticomunismo, socializzazione dell’economia e la giustizia sociale.
Con l’avvento della nuova classe dirigente a cavallo tra gli anni 80’ e 90’ dopo la scomparsa del leader storico Almirante, il nuovo leader divenne Gianfranco Fini supportato dall’ala militante che negli anni 70’ e 80’ era cresciuta nelle file del movimento giovanile del partito.
Il M.S.I. intraprese una strada volta all’apertura e al dialogo verso le altre forze politiche che non si riconoscevano nell’area di influenza della sinistra italiana, il tutto in un clima di instabilità politica della nazione scossa dalle stragi di mafia e dall’avvento di tangentopoli.
Ne scaturì nel 1994 dopo una serie di “avvicinamenti”, un’alleanza con Forza Italia nuovo movimento politico capeggiato dall’imprenditore Silvio Berlusconi che portarono successivamente al congresso di Fiuggi del 1995, dove venne sciolto il Movimento Sociale Italiano e fondata Alleanza Nazionale i quadri dirigenti rimasero prevalentemente identici ma ci furono delle fuoriuscite di componenti storiche dal congresso tra cui quella di Pino Rauti che successivamente fondò il Movimento Sociale Fiamma Tricolore.
Anche il movimento giovanile venne riformato con il Fronte della Gioventù che lasciò spazio ad Azione Giovani.
Le esperienze politiche dei governi Berlusconi I,II,III furono caratterizzate da grandi risultati nelle varie elezioni politiche arrivando anche al 15% a livello nazionale ma in generale attestando la media ben sopra il 10%.
Nei governi Berlusconi che si susseguirono diversi furono i ministeri ed i ruoli istituzionali assegnati a componenti di Alleanza Nazionale, quindi il completamento di un percorso politico che aveva portato ad una grande affermazione del partito in tutto il territorio nazionale, infatti furono molte le regioni e le provincie e le città dove Alleanza Nazionale fu assoluta protagonista.
Grandi risultati vennero raggiunti, molte le azioni portate avanti nelle varie legislature da un ramo politico che mai nella storia repubblicana era stato vera maggioranza di governo.
Non tutto però andava per il meglio, i ruoli istituzionali e di potere si ripercuotevano nel partito, dove la stessa classe dirigente trascurò l’ipotesi e l’esigenza di un vero ricambio generazionale che poteva garantire un’azione politica volta al futuro, invece, come il più italico degli errori, tutti rimasero ben attaccati alle poltrone ed al potere che pareva sempre più duraturo, mettendo in secondo piano la salute e l’operato del partito.
Tutto ciò quindi, portò ad un graduale impoverimento dell’azione politica ed un distacco sempre maggiore con il proprio elettorato, soprattutto quello più identitario e sociale, che cominciava a vedere nell’alleato Berlusconi e nel suo partito Forza Italia un’egemonia che metteva a rischio l’esistenza e l’indipendenza stessa di Alleanza Nazionale.
Un malessere generale che si manifestò anche all’interno del partito stesso, dove si erano sviluppate essenzialmente due correnti, una quella maggioritaria legata fortemente all’alleanza con Berlusconi ai quadri dirigenti di Forza Italia ed ai ruoli di governo, dove tutti i maggiori esponenti del partito si erano schierati su questa linea; l’altra corrente invece, quella minoritaria, critica verso la linea intrapresa dagli organi dirigenti, auspicava un ritorno alle origini del partito ed ai valori che ne avevano caratterizzato la storia, corrente però troppo debole per imporre la linea alternativa.
Il risultato che scaturì da questa politica portata avanti dalla classe dirigente di Alleanza Nazionale capeggiata da Gianfranco Fini, fu un autentico disastro, che ebbe il clamoroso epilogo nel marzo del 2009 con lo scioglimento del partito per confluire nel Popolo della Libertà, contro il volere dell’elettorato stesso.
Fin da subito si assistette alla disgregazione di un tessuto militante che era ben radicato nel territorio nazionale. Grandi e storiche sezioni politiche chiusero i battenti, erano diventati negli anni veri e propri punti culturali nel panorama della destra italiana con il fiore all’occhiello dei movimenti giovanili che ruotavano intorno ad Alleanza Nazionale e ad Azione Giovani.
Un patrimonio militante e politico costruito con anni di militanza nei territori, frutto di generazioni che si erano avvicendate; se una corrente minoritaria nel 1995 pensò che la Svolta di Fiuggi fosse stata un male, ma un partito ed un’organizzazione nonostante tutto rimanevano ed andavano avanti, quella della confluenza del 2009 nel PDL fu un disastro clamoroso che portò alla creazione del nulla.
Fu il funerale della destra sociale della nazione, che storicamente era sempre stata presente nello scenario politico italiano.
Tutto ciò successivamente portò a problemi anche all’interno del neonato PDL con lo stesso Fini che ne uscirà insieme ad altri ed il completo scioglimento anche della coalizione stessa nel 2013.
Quello che rimase del vecchio quadro dirigente di Alleanza Nazionale si è riciclato dentro i vari partiti che sono rimasti nell’orbita di un decrepito centro destra, susseguendosi negli anni ad appoggiare vari governi di palazzo coerenti quindi con la linea intrapresa nel passato di un feroce attaccamento alla poltrona anche non contando un bel niente; alcuni sono incappati in scandali vari e fatti ancora misteriosi; altri sono scomparsi dallo scenario politico, forse facendo la cosa migliore.
Cosa ne è rimasto quindi del sacrificio della destra sociale italiana? Risposta, nemmeno le macerie!
Anzi, si sono persi dei riferimenti che anche nei momenti complessi potevano fare da guida e non incentivare il sentimento di anti-politica che regna ad oggi nella Nazione, soprattutto si è favorito il modus operandi della sinistra nei giochi di palazzo (a cui anche il centro destra si è prestato molto volentieri) con governi tecnici ed inciuci a non finire che hanno portato negli ultimi anni ad ulteriori disgrazie soprattutto senza il consenso popolare e la responsabilità politica delle scelte.
Viene da sorridere quando si guarda al panorama odierno del centro destra; molti hanno provato o stanno provando ad impadronirsi di quell’elettorato della destra sociale italiana che sembra essere “scomparso dai radar”, non è così invece, parte di quello che resta di quel mondo ancora c’è, ma semplicemente non è in vendita e non è fortunatamente acquistabile da nessuno, tantomeno dai politicanti da quattro soldi che pensano e sperano che talk-show, social network, e invenzioni varie possano far dimenticare la loro totale assenza, la non curanza  dei problemi giornalieri della gente, dei territori che in passato erano grandi bacini elettorali per la destra e che sono stati lasciati consapevolmente a se stessi.
Questi nuovi partiti che mirano a quello che fu l’elettorato della destra sociale pensano che solo un simbolo basti a meritare un voto. E i programmi? E la politica nei territori? I confronti? La vicinanza a chi già lotta tutti i giorni? Le personalità discutibili a cui si riferiscono? Come si possono accettare coalizioni solo per fare un risultato elettorale ricadendo nello stesso errore? Perché puntare solo a vincere e non ad un buon governo che risollevi l’Italia dal pantano in cui giace? Perché non si ammette che si è già stati al governo e si è fatto ben poco, quando invece molto si poteva e si doveva fare!?
Fortunatamente una cosa non hanno potuto distruggere, L’IDEA, che non è in vendita e resiste anche alla viltà ed al tradimento che hanno portato alla disgregazione di una destra sociale storica.
La Destra è una cosa seria, in nome di un’idea in passato sono morti dei giovani, intere generazioni hanno militato ed hanno creato movimenti culturali che hanno incentivato la cultura, la lotta alla droga ed allo spaccio, la lotta alla mafia, hanno lottato per una giustizia sociale e per tornare a chiamare l’Italia Patria.
La Destra non è becero populismo di comodo.
La Destra non si accoda a nessun treno altrui per il semplice scopo del consenso o del potere.
La Destra ha una sua cultura e una sua identità che è quella italiana.
La Destra non è IO ma NOI.
La Destra non ha bisogno di “mode” ma di esempi di cui la sua storia ne è piena.
La Destra non rinnega e non restaura.
La Destra è patriottismo.
La Destra è tra la gente sempre.
La Destra sa riconoscere i suoi errori.
La Destra o è coraggio o non è! E noi oggi questo coraggio non lo vediamo!
La Destra è un’IDEA che diventa AZIONE.


-SONNINO IN AZIONE-

giovedì 2 novembre 2017

EMERGENZA DISOCCUPAZIONE… INGANNI ED INCOMPETENZE CHE STANNO DESTABILIZZANDO UN’INTERA GENERAZIONE.



EMERGENZA DISOCCUPAZIONE… INGANNI E INCOMPETENZE CHE STANNO DESTABILIZZANDO UN’INTERA GENERAZIONE.

Dati Istat ci dicono che è in aumento il numero di occupati nel mondo del lavoro, aggiungendo che dal 2008  non si registravano questi numeri, ovvero dai tempi di pre-crisi economica…
Dovremmo rallegrarcene, ma se andiamo veramente a guardare a fondo ed in modo più ampio, anche la matematica e la statistica non possono fare un giusto quadro completo della situazione, in primis perché i fattori da tenere in considerazione sono molteplici ed i tassi percentuali di un determinato settore vanno analizzati nella sua completezza.
Non ci sorprende quindi se lo pseudo-governo nazionale (non votato dai cittadini) prende questo dato Istat (di più di 23 milioni di occupati in Italia) e ne fa una bandiera.
D'altronde sono talmente lontani dalla gente e dalla quotidianità che se ne stanno belli nel loro palazzo aspettando solo i momenti opportuni per mettere fuori la testa, mentre la Nazione rotola sempre più a fondo…
Un aumento di occupazione, a livello statistico s’intenda, c’è stato, ma se andiamo a vedere con più attenzione si può parlare veramente di aumento?
Si sta semplicemente incentivando ancora di più il lavoro precario con contratti part-time e voucher il tipico giochetto di questi signoroni della politica che si elevano a statisti, ma invece sono la peggiore classe politica della storia d’Italia.
Totalmente senza scrupoli, si rallegrano di barattare un contratto stabile rispettoso dei diritti e delle tutele per il lavoratore, con più prestazioni lavorative fatte di contratti part-time, voucher e lavoro occasionale. Uno spezzettamento del tipo (dai 1 prendi 3), ovvero ai costi di un intero contratto lavorativo si impiegano più persone che andranno a percepire salari irrisori mancanti di ogni tipo di tutela.
Tutto ciò quindi sarebbe la massima esaltazione del genio politico e dirigente italiano? Che pur di far muovere dati statistici da sbandierare stanno incentivando un disastro generazionale senza precedenti?
Il risultato della statistica se guardato a fondo è impietoso ed indegno per una nazione come l’Italia, si fa finta di non guardare la realtà dei fatti…
Fonte Inps dichiara: “   in 6 mesi 822.000 contratti stabili, -2,7%
 L’Inps rileva che nei primi sei mesi del 2017 sono stati attivati oltre 822.000 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) con un calo del 2,7%% sullo stesso periodo del 2016. Le cessazioni di contratti stabili nello stesso periodo sono state 790.133 e che quindi il saldo resta attivo per 32.460 unità (in calo rispetto ai 57.277 dei primi sei mesi 2016 e di 391.869 dei sei mesi 2015 quando erano previsti sgravi contributivi totali). Se si guarda all'insieme dei rapporti di lavoro nei primi sei mesi del 2017 sono stati attivati 3,5 milioni di contratti con una crescita significativa dei contratti a termine (quasi mezzo milione in più rispetto al 2016 con un +27%). I contratti a termine superano quota 2,35 milioni mentre le assunzioni a tempo indeterminato (escluse le trasformazioni) sono 640.532 (-3,8%). Le assunzioni in apprendistato sono 144.177, in forte crescita (+27,3%), mentre le assunzioni stagionali sono state 410.896 (+20,9%).”
Dati questi che ci fanno ben capire come stanno veramente le cose e su quale direzione sta remando questo pseudo-governo, quella della precarietà e dell’incertezza con la vergognosa percentuale della disoccupazione giovanile di oltre il 35%.
Continuiamo poi a non comprendere come possa essere così attendibile il calcolo della disoccupazione giovanile sulle fasce d’età (15-24 anni) quasi una presa in giro, perché buona parte dei giovani compresi in quelle fasce sono ancora nel periodo di studio nelle scuole e nelle università, se solo l’asticella venisse come giusto che sia, ulteriormente alzata verso i 30 anni ed anche oltre…..Il dramma sarebbe ancor più evidente…
Un’intera generazione in balia di questa classe dirigente scellerata! Che più volte si è permessa anche di offendere la volontà e la capacità dei giovani italiani.
In generale la disoccupazione in Italia nel 2017 è stata rilevata intorno all’11,3 %, dato sconcertante per una nazione come l’Italia, peggio di noi solo la Spagna 17,7% e la Grecia 22,5%.
Con un po' di amarezza ci viene da sorridere, nel fare un salto indietro nel tempo, sempre riguardante il tema lavoro, quando nel 2008 la disoccupazione era al 6,8% (dato già troppo elevato ma ancora in tempo per evitare il tracollo)  i sindacati e tutte le loro sigle e sotto-sigle scendevano ferocemente nelle piazze d’Italia a difendere il lavoro, a denunciare la disoccupazione e le scelte del governo di allora, per reclamare più diritti….Ecco proprio oggi,  soprattutto dopo la riforma Fornero del 2011 (passata anche con il loro placido consenso) ed il susseguirsi di manovre a discapito dei diritti dei lavoratori che tanto sbandieravano….Dove sono i sindacati? Che ne hanno fatto delle lotte e delle conquiste dei lavoratori?  La nostra risposta…..Ci si sono puliti il culo!!!!
Permetteteci questa parola detta in assoluta franchezza ma calza a pennello in un momento estremamente complesso come questo.
Si sono accodati al potere (si, si è sempre detto questo di loro, ma oggi più che mai sono lì, attaccati e avvinghiati a quelle poltrone) costretti a difendere le ultime tessere rimaste, lisciando il pelo ai poveri pensionati, perché parliamoci chiaro…quelle della nostra generazione ne vedranno ben poche!
Dovranno pagare a caro prezzo il loro modo di fare, la loro altezzosità, per aver creato un sistema a circolo chiuso che si è tenuto ben stretti solo determinati settori del lavoro italiano, quelli “comodi” che possono senza tanti patemi garantire il consenso ed il potere.
Tutto questo stride fortemente con quanto accade nella quotidianità lavorativa e le condizioni di lavoro che gli operai devono accettare per garantirsi e mantenersi questo che dovrebbe essere un sacro diritto di tutti, incentivando una guerra indegna tra poveri …Questo tema, meriterebbe veramente un approfondimento a parte, ma non vogliamo dilungarci troppo.
Siamo diventati “incostituzionali”, senza rendercene conto, anche in questo (dopo che ci hanno tolto la sovranità del voto) infatti per non dimenticare, l’articolo 1 della Costituzione Italiana recita:
L’Italia e` una Repubblica democratica, fondata sul LAVORO.
LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Purtroppo abbiamo pericolosamente fatto un salto indietro di circa 40/50 anni, dove il datore di lavoro ancora si sentiva un “padrone” e dove il “caporalato” era la normalità, di un Italia che però stava lottando, crescendo ed evolvendosi, avviandosi negli anni a seguire a colmare quasi totalmente queste lacune. Oggi invece dai telegiornali apprendiamo che si ricomincia a morire per l’eccessiva fatica nei luoghi di lavoro! Assurdo! Soprattutto nel settore agricolo, dove gli sfruttati non sono solo gli stranieri, ma anche e soprattutto gli italiani! Si proprio quelli (a detta di qualche imbecille) che alcuni mestieri non vogliono più esercitarli…Andatelo a dire a coloro che hanno speso la loro vita nei cantieri edilizi, sostituiti dalla manodopera a basso costo dell’est-europeo creando una voragine nei diritti e nella qualità del lavoro!
Nelle fabbriche e nelle catene delle grandi distribuzioni orari di lavoro assurdi, con paghe a volte misere e con continui straordinari gratuiti. L’eccessiva concorrenza esterna e la penuria di lavoro porta gli operai ad accettare tutto questo per tutelare il salario e le proprie famiglie…Dove sono i sindacati in tutto questo? Su ogni cosa attendono la denuncia scritta e firmata? Sanno bene quali sono le condizioni anche di sicurezza con cui fanno i conti tutti i giorni gli operai.
Quindi chi glielo va a dire ai “nuovi statisti del nostro tempo” che fortunatamente sappiamo leggere e scrivere? Vediamo una disoccupazione spaventosa che sta minando le fondamenta del futuro della Nazione, chi ha la fortuna di lavorare deve farlo in condizioni a volte assurde, il tutto avvolto da una precarietà che vogliono farcela passare per normalità.
Non si gioca con il lavoro! Non si gioca con le statistiche! Non si gioca con il futuro dei giovani! Non si gioca con padri e madri di famiglia!
Il Lavoro è dignità, futuro e civiltà!

-SONNINO IN AZIONE-

martedì 29 agosto 2017

L'EMERGENZA IMMIGRAZIONE ED IL COLLASSO DEL SISTEMA ACCOGLIENZA




EMERGENZA IMMIGRAZIONE: L’ITALIA NEL MEZZO DELLA TENAGLIA TRA IL CINISMO EUROPEO E L’INCAPACITA’ DELLA CLASSE POLITICA NAZIONALE.


Il fenomeno immigratorio che sta interessando l’Europa negli ultimi anni ed in particolar modo l’Italia, sta mettendo sempre più in risalto il fallimento di quell’Unione Europea pensata ed istituita per favorire il dialogo tra le Nazioni del Continente, accrescere lo sviluppo economico ed industriale di ogni singolo Stato e per tutelare quella pace e quella solidarietà dopo gli immani conflitti del 900.
Un fallimento a cui si aggiunge quello che ci interessa in modo diretto, interno e tutto italiano della classe dirigente che negli ultimi anni ha preso le redini del governo nazionale a suon di intrighi di palazzo mettendo all’angolo gli italiani di fronte ad una crisi economica e sociale senza precedenti, trascurando le loro problematiche e le loro esigenze, dimenticando che una Nazione civile vota democraticamente il proprio governo.
Questa nostra breve introduzione vuole quindi focalizzare l’attenzione sul contesto sociale, politico ed economico in cui è inserita l’emergenza immigrazione, certi che una classe dirigente competente, coraggiosa ed al servizio del proprio popolo avrebbe gestito la vicenda in modo più umano e nell’interesse di tutti… Ma questa sembrerebbe ormai…FANTASCIENZA…
Il fenomeno immigratorio nella Storia dell’uomo ciclicamente si è sempre verificato, in ogni parte del mondo con le cause che possono essere di svariata natura: economiche, lavorative, alimentari, climatiche, politiche, religiose.
Il flusso dei migranti che negli ultimi anni dal Nord-Africa si riversa nelle coste italiane, trovando geograficamente nell’Italia la prima porta verso l’Europa è un misto di emergenza umanitaria, delinquenza e speculazione economica allo stato puro…
A causa delle destabilizzazioni politiche interne in questi paesi africani, soprattutto quelli affacciati nel mediterraneo per esempio come la Libia e l’Egitto, dove si sono sviluppati a macchia d’olio numerosi gruppi criminali che si occupano di organizzare i viaggi della disperazione, dove ogni migrante paga con cifre assurde una traversata pericolosissima stipati in barconi fatiscenti che purtroppo molto spesso a causa del carico eccessivo affondano in mare portando via con se molte vite umane, con episodi ormai tristemente noti e all’ordine del giorno.
Ci sarebbe molto da dire sulla questione dei flussi, di come si potrebbe gestire anche sul posto l’emergenza dalla comunità internazionale (invece di metterci solo piede per sfruttare le loro risorse per esempio “petrolifere”) su quello che si poteva fare e che non è stato fatto per aiutare questi paesi  ed evitare guerre civili e caos di ogni genere ma ci dilungheremo troppo mentre vogliamo concentrarci giustamente su quello che questa emergenza sta comportando a livello nazionale e nei territori interessati insieme all’impatto sociale che sta avendo questa emergenza.
Quello che si sta verificando in Italia e lo abbiamo visto da vicino anche a Sonnino qualche mese fa, è una vera e propria gestione approssimativa e scellerata del problema! Con le prefetture che lasciano da soli i territori passando la patata bollente ai sindaci ed alle amministrazioni locali, quest’ultimi gli unici che poi tra l’altro, interloquiscono con la gente che giustamente si ritrova vicino la porta di casa un “centro accoglienza di fortuna” casomai senza riscaldamento per l’inverno, senza bagni funzionali e senza vestiario.
Le stesse prefetture che delegano anche la gestione dei migranti alle cooperative, che stanno nascendo come i funghi, che indisturbate e senza controllo stipano uomini e donne in ogni luogo disponibile come per esempio ex magazzini o case ormai in abbandono, favoriti dal placido consenso di un privato dietro il pagamento di un buon affitto.
Ci teniamo a dire, come in occasione della nostra presa di posizione a gennaio quando a Sonnino vennero trasferiti in uno stabile in via Roma un gruppo di migranti senza nemmeno un preavviso alle autorità locali, che l’accoglienza regolamentata, controllata e ripartita equamente a livello nazionale ed europeo non sarebbe la nostra bandiera (perché siamo sempre dell’idea che si poteva e si può ancora agire in modo diverso anche dalle zone di partenza dei migranti) MA, farebbe si che questa emergenza mal gestita dal principio non porterebbe anche a destabilizzazioni sociali come scontri e rivolte o alla creazione di ghetti, sistema che l’Europa “dovrebbe” aver superato già da tempo…
Non siamo assolutamente d’accordo sia sugli organi di vigilanza che su quelli di gestione di questo problema e lo stiamo vedendo in tutta Italia; non è una questione di razzismo o xenofobia, come giornali, giornalai ed asserviti al potere tentano di scrivere per screditare cittadini o gruppi organizzati che si ribellano a questa gestione, qui si parla di umanità e di civiltà è ben diverso!
Stipare (perché di questo si tratta la maggior parte delle volte) 30/40 o 50 persone in uno stabile o in una zona di qualsiasi città o paese italiano dovrebbe comportare numerose valutazioni, come ad esempio l’impatto sociale di riversare comunque per le strade gruppi di ventenni, trentenni o quarantenni senza alcun tipo di impiego in totale condizione oziosa e senza controllo giornaliero dovrebbe far almeno porre il problema a chi pensa che la soluzione debba sempre essere imposta dall’alto ed eseguita “perché così vuole l’Europa!”.
NO! NON SIAMO D’ACCORDO! L’integrazione di cui in molti si riempiono la bocca, non è questo! E non basta di certo accodarsi alle parole di Papa Francesco o dei vescovi della CEI, troppo comodo, soprattutto per chi nella chiesa cattolica ha trovato sempre l’acerrimo nemico!
Integrazione, quella vera, è lavorare seriamente per far si che ci siano le giuste condizioni, per cui ogni essere umano anche di diversa etnia, religione e sesso, venga messo nelle condizioni di vivere dignitosamente e con aspettative future. Ma tutto ciò può avvenire solo se ci siano vere intenzioni di affrontare seriamente il problema da parte del governo nazionale. Serve coraggio, risolutezza e trasparenza ma i signori che sono seduti a Roma non hanno nulla di tutto questo nel loro bagaglio sia in questa che in altre emergenze. (Vedi lavoro, sicurezza, sanità, terremotati).
La dimostrazione del fatto è che se c’è la volontà anche l’accoglienza può funzionare ed essere gestita per il meglio, progetti come lo S.P.R.A.R. di cui si è avvalso anche Sonnino per esempio, sono un ottimo sistema di accoglienza e integrazione, dove intere famiglie vengono accolte, registrate con un budget già stabilito per il loro sostentamento, il tutto sempre in modo temporaneo e non definitivo in attesa di una sistemazione autonoma o di un trasferimento anche in un'altra nazione dell’Unione Europea.

Nello stesso tempo però, la coperta è corta e non possiamo restare indifferenti anche agli appelli della gente comune alle prese con una crisi economica che non accenna a fermarsi ed una disoccupazione che sta mettendo a rischio un’intera generazione, accompagnata da un mercato del lavoro che ha pericolosamente fatto un salto indietro di 40 anni con diritti calpestati e salari troppo bassi…  Il contesto economico in cui stiamo vivendo sta portando a delle ripercussioni anche nella società attuale e non è il miglior clima per far si che questa emergenza si aggiunga ai tanti problemi già esistenti nella Nazione, ed è proprio qui che uno Stato serio e capace dovrebbe capire ed intervenire, invece di lasciare al proprio destino ed al libero arbitrio cooperative, immigrati e cittadini italiani.
In conclusione, siamo dell’idea che integrazione sia civiltà; ma una civiltà ha bisogno di regole, di condivisione, di radici, di controllo, ce lo insegna la storia, con i giusti paragoni s’intenda, di come la stessa Roma antica dell’integrazione di popoli che aveva sottomesso militarmente ne fece in seguito uno dei suoi punti cardine, finché però riuscì ad amministrarne il controllo e la gestione, ma quando quel sistema cessò di funzionare anche Roma pagò le conseguenze a caro prezzo.


SONNINO IN AZIONE

mercoledì 24 maggio 2017

In ricordo del giudice Giovanni Falcone




ONORE AL GIUDICE GIOVANNI FALCONE ED AGLI UOMINI DELLA SUA SCORTA!
23/05/1992-2017






“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
-Giovanni Falcone-
Forse è destino che gli uomini di coraggio muoiano, uccisi dai vili … ma chi combatte non muore mai!
CONTRO OGNI MAFIA !!! SEMPRE E OVUNQUE !!!
-SONNINO IN AZIONE-

lunedì 22 maggio 2017

Ricordo di Giorgio Almirante 2017



GIORGIO ALMIRANTE 22/05/1988-2017

PRESENTE!

“La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l'Europa o va a destra o non si fa.“




Le radici profonde non gelano! Alta quella bandiera!!!

-SONNINO IN AZIONE-

lunedì 13 marzo 2017

LA DIFESA E’ SEMPRE LEGITTIMA! E QUANDO UN CRIMINALE ENTRA A CASA TUA DIVENTA ANCHE SACRA!



LA DIFESA E’ SEMPRE LEGITTIMA!
E QUANDO UN CRIMINALE ENTRA A CASA TUA DIVENTA ANCHE SACRA!



Come la natura ci insegna, anche l’animale più mansueto e tranquillo, se viene a trovarsi in una situazione di pericolo, senza via d’uscita davanti ad un altro animale che abbia intenzioni volte a ledere la sua incolumità o impadronirsi del suo territorio è costretto a difendersi ed a ricorrere ad ogni mezzo pur di salvare la cosa più importante, la sua vita e quella dei suoi simili se in presenza.
Per fortuna (anche se a quanto pare a volte non è proprio così) nel mondo degli uomini, ci sia lo Stato a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini (o almeno così dovrebbe essere) davanti ad atti criminali ed a violazioni della proprietà privata e dell’incolumità della persona.
Lo Stato garantisce la sicurezza e l’incolumità tramite due organi, la Giustizia (amministrata in nome del popolo) e le forze dell’ordine, quest’ultime anche tra le molte difficoltà sempre presenti tra i cittadini con un lavoro encomiabile spesso pagato anche con la vita nello svolgimento del servizio. E cogliamo anche qui l’occasione per ribadire la nostra vicinanza ed il nostro affetto a loro sempre tra la gente ed a servizio della gente.
Tutto ciò purtroppo non basta, le forze dell’ordine negli ultimi anni hanno registrato una serie di tagli drastici a personale e mezzi in dotazione all’avanguardia per la prevenzione e la lotta alla criminalità.
Questi insieme ad una serie di altri fattori, hanno portato ad un incremento dell’attività criminale soprattutto per quanto riguarda le violazioni delle proprietà private abitative o commerciali che siano; caratterizzate da furti, violenze fisiche ed omicidi a volte solo per accaparrarsi pochi euro.
Un fenomeno che vede tristemente protagonisti nella maggior parte dei casi stranieri ed extracomunitari presenti nel territorio nazionale, tutto questo sta diventando insostenibile.
Da nord a sud gli episodi si susseguono con violazioni della proprietà privata e furti di ogni genere e come se non bastasse molto spesso non si riesce a risalire al delinquente e l’ingiustizia è completa!
Il susseguirsi di questi episodi che hanno messo a nudo in parte l’inefficienza del sistema di pubblica sicurezza ma soprattutto la mancanza di certezza della pena da parte della Giustizia, hanno portato talvolta le vittime che hanno subito ripetutamente furti e violenze, a correre ai ripari per salvare la propria vita, i propri beni ma anche l’onore…
Criminali senza scrupoli che in qualsiasi ora del giorno o della notte possono introdursi tranquillamente in una abitazione o in un locale commerciale rapinando ed a volte anche assassinando i proprietari, uomini, donne, giovani o anziani non c’è differenza.
Alcune persone purtroppo, esasperate dalla mancanza dello Stato e dalla libera azione di questi delinquenti, si sono trovate costrette a munirsi di armi talvolta anche con conseguenze tragiche; come nel caso del benzinaio Graziano Stacchio che sparò ed uccise un ladro che aveva assaltato un‘oreficeria vicina alla sua pompa di benzina, che comunque trovò la solidarietà della maggioranza degli italiani a dimostrazione del fatto che la tematica tocca da vicino tutti noi indiscriminatamente. Oppure come la vicenda di pochi giorni fa del ristoratore di Lodi che aggredito fisicamente da un malvivente che si era introdotto nella sua osteria per mettere a segno il furto, ha sparato ed ucciso il ladro.
A volte può anche succedere che le stesse persone che si sono dovute difendere per un furto o un’aggressione da questi delinquenti ostacolando la loro azione criminale devono fare i conti successivamente con minacce o dei loro “amici” o delle loro “cricche” in cerca di vendetta! ASSURDO TUTTO CIO’!
Quindi come per ogni vicenda in Italia solo quando si ripresenta l’ennesimo episodio eclatante di una tematica che porta all’indignazione popolare, si prova ad affrontare ed a discutere anche a livello politico un determinato problema, in questo caso quello della legittima difesa, PER NOI SEMPRE LEGITTIMA E SACRA!
Diverse sono le linee di pensiero e di azione volte al contrasto ed alla repressione di questi atti criminali che colpiscono liberi cittadini, occorre però al più presto studiare una legge che tuteli i cittadini garantendo sicurezza ed incolumità e scoraggi questi fenomeni criminali con l’inasprimento e la certezza della pena per gli autori.
Deve essere rivista e discussa la legittima difesa tramutandola in diritto assoluto nel caso in cui un criminale si introduce in una proprietà privata con l’intento di mettere a segno un furto o perpetrare violenze di ogni genere. NON E’ NORMALE ENTRARE CRIMINALMENTE IN UNA PROPRIETA’ PRIVATA, SE SI VERIFICA QUESTO IL CITTADINO HA IL SACRO DIRITTO DI DIFENDERSI!
Con questo non vogliamo né “militarizzare” i pensieri e né “chiamare alle armi” o fomentare violenze, assolutamente no, le leggi vanno presentate, discusse e modificate nel rispetto dello Stato di diritto di cui siamo parte; ma non possiamo continuare a vedere inermi cittadini alla mercé di questi banditi senza scrupoli che impuniti continuano indisturbatamente a commettere questi reati accrescendo ancor di più questa che ormai è diventata un’emergenza sociale.

#LADIFESAèSEMPRELEGITTIMA!

SONNINO IN AZIONE

venerdì 10 febbraio 2017

Le foibe e l'esodo...Noi non dimentichiamo.Giorno del Ricordo 2017



10 FEBBRAIO GIORNO DEL RICORDO PER LE VITTIME DELLE FOIBE E DELL’ESODO GIULIANO-DALMATA.







“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.”
-Legge 30 marzo 2004 n°92-

Una Nazione che si definisce “civile” ha alla base della propria cultura e coscienza storica la verità, la giustizia ed il rispetto per il proprio passato, anche se quest’ultimo sia “scomodo” e “vergognoso” come la vicenda delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.
Abbiamo l’obbligo morale, civile ed istituzionale di RICORDARE OGNI ANNO QUESTO GIORNO “al fine di conservare e rinnovare la memoria” dei nostri FRATELLI ITALIANI barbaramente uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento Slavi, oppure costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa, i propri affetti, la propria PATRIA, per opera dei criminali partigiani comunisti di Tito, il boia assassino che nessuno ha mai condannato.   
Quella patria che però ancora oggi rinnova la piaga e la vergogna segnata da alcune città italiane che in quei tragici tempi rifiutarono e scacciarono gli esuli definendoli “fascisti in fuga”, forse alcuni, padri delle stesse menti che oggi sbandierano l’accoglienza e l’integrazione….
Vero, storie ormai passate, il mondo è cambiato, il tempo cura le ferite e sistema le cose… Non sempre!
Quella ferita alla Storia ed all’Onore della nostra Patria non è del tutto rimarginata, anzi viene rinnovata con dosi di negazionismo ed assenza dello Stato…
Proprio quello Stato che dovrebbe ogni anno rendere il giusto omaggio ed umilmente chiedere scusa per l’oblio a cui per troppi anni è stata destinata la tragedia italiana del confine orientale e per i modi in cui vennero trattate le vicende della revisione delle frontiere, permettendo alle orde di Tito una criminale razzia legalizzata ed una pulizia etnica che si è protratta ampiamente nel dopoguerra. CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ TACIUTI ANCHE DALLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE.
Quello stesso Stato che a quanto pare sta tornando VERGOGNOSAMENTE ad essere assente ingiustificato alle commemorazioni del Giorno del Ricordo, continuando a dividere i morti ed i crimini in serie A e serie B.
In un contesto storico-sociale difficile, le istituzioni pensano bene di disertare la commemorazione di un momento così delicato e controverso.
Purtroppo non ci meravigliamo, tutto questo è l’ennesima dimostrazione dell’ormai altezzosità e lontananza dal popolo di coloro che dovrebbero rappresentarci sempre e comunque.
Una Nazione Civile quindi, guarda serenamente al futuro quando ha ristabilito la verità e la giustizia del proprio passato… Quindi per adesso non può definirsi tale la nostra amata Italia.



“E ricordati anche di me
legato col ferro insieme ai miei cari
uno sparo al primo, e poi tutti giù
nelle foibe a morire
non sai, no, tu non lo sai
l'immenso orrore
vedere tua madre, tuo figlio piangere, urlare
e non sapere che fare.”

NOI NON DIMENTICHIAMO I MARTIRI DELLE FOIBE E L’ESODO DEI FRATELLI ISTRIANI, GIULIANI E DALAMATI!

SONNINO IN AZIONE