martedì 26 gennaio 2016

Giorno della memoria 2016


27 Gennaio Giorno della Memoria




Mai più!
Never again! 
Nunca más!
Nie wieder!
Jamais plus!

Mai più crimini e stragi per odio ideologico!



                                             -Sonnino in Azione-





Le unioni civili, tra conquista sociale e voto di scambio.


LE UNIONI CIVILI, TRA CONQUISTA SOCIALE E VOTO DI SCAMBIO.


La politica nazionale in questi giorni sta trattando un tema molto importante e delicato quello del ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Vogliamo subito precisare che non siamo contro le unioni civili, anzi pensiamo che sia giusto regolamentarle per far si che anche persone dello stesso sesso possano vivere la propria unione in libertà, tutelati da uno Stato di diritto.
E’ giusto che persone dello stesso sesso abbiano la possibilità di vedere riconosciuta dallo Stato la loro unione volta anche a tutelare i due contraenti a livello ereditario, economico e pensionistico.
Diversa a nostro avviso invece la questione sulle adozioni dei bambini, certo nella legge si accenna a dei casi specifici come la questione della presenza nella coppia già di un bambino, figlio naturale di uno dei partner e la successiva adozione da parte dell’altro individuo convivente nell’unione civile, ma anche in questo caso non possiamo considerare giusto ed idoneo il concetto di famiglia.
Per noi la Famiglia è da sempre quella tradizionale, formata da uomo e donna che procreano dei figli, la consideriamo come elemento fondante della società civile e prima sfera della cultura e della civiltà nell’individuo.
Questo non vuol dire che le famiglie tradizionali sono obbligatoriamente perfette, sappiamo benissimo i problemi, a volte anche tragici, che emergono all’interno delle famiglie, ma questa non è la qualunquista e politicamente corretta giustificazione che in questi giorni riecheggia, volta ad affermare che due individui dello stesso sesso posso crescere un figlio anche in modo migliore di una famiglia tradizionale che ha dei problemi di disagio sociale, c’è già la legge che si sostituisce alle mancanze di un nucleo familiare non serve la coppia omosessuale.
Quindi secondo noi un bambino può crescere in un ambiente sano e normale solo se allattato da una madre e coccolato da un padre.
Continuando nell’analisi del ddl Cirinnà ci poniamo un'altra domanda che ci porta a pensare che tutto questo clamore nazionale per questa vicenda sia una mossa elettorale bella e buona di questo “sgoverno” affaccendato più ad ingrandire considerevolmente il bacino di voti, dato che, come un noto allenatore di calcio affermava, “sente l’odore dei nemici”, invece di risolvere i reali problemi del Paese.
Si sono posti il problema Renzi, Boldrini e company delle pensioni di reversibilità che giustamente se verrà approvata la legge dovranno riconoscere???
Hanno fatto veramente bene i conti anche con le loro coscienze?
Diciamo questo perché se con la “mitica” legge Fornero hanno condannato migliaia di lavoratori a non poter arrivare alla pensione, dopo che l’Europa dei burocrati ci aveva redarguito pesantemente, sostenendo fondamentalmente che, i fondi erogati per il pagamento delle retribuzioni pensionistiche era nettamente superiore alla media europea, quindi doveva essere ridotto considerevolmente il numero di pensioni aumentando l’età contributiva necessaria al raggiungimento.
Con il riconoscimento della legge sulle unioni civili aumenteranno anche le pensioni di reversibilità?
Non vogliamo dire che sia giusto non erogare la reversibilità ad un individuo nella cui unione civile il cui partner sia deceduto, ma riteniamo anche per una questione di giustizia sociale considerare la condizione che la politica italiana ha obbligato alla maggioranza degli italiani e quindi con questo ddl Cirinnà non pecca di mancanza di coerenza?
Per concludere, purtroppo in modo anche critico, come italiani dobbiamo prendere atto di una cosa fondamentale a nostro avviso. Noi italiani non siamo più riusciti a riempire le piazze (il nostro gruppo lo sostiene da molto tempo) a causa della mancanza di unione e fratellanza di popolo, di organizzazioni, partiti politici e sigle sindacali per protestare contro le politiche del lavoro, sicurezza, sanità, istruzione, mercificazione degli esseri umani con l’immigrazione clandestina attuate dai governi degli ultimi anni. MA riusciamo a riempire piazze per le unioni civili, tema importante ma in questo periodo di forte crisi e disoccupazione non prioritario. Sembrerebbe la resa di un popolo… Ma noi non ci arrendiamo!     #Ri-svegliatiitalia!


                                               -SONNINO IN AZIONE-




giovedì 21 gennaio 2016

La crisi di ideali e di bandiere nella politica italiana. La proposta di Sonnino in Azione all'Amministrazione Comunale.

  
C’ERA UNA VOLTA LA POLITICA FATTA DI BANDIERE E DI IDEALI TRA LA GENTE A SERVIZIO DELLO STATO, OGGI INVECE TALKSHOW, BLOGGER E ZUCCHE VUOTE!


Nell’immaginario collettivo italiano la parola “Politica”, oggi come nel passato purtroppo, è associata sempre più spesso al malaffare, alla corruzione, allo spreco di denaro pubblico, a illeciti volti a favorire lobby e grandi gruppi finanziari, fino ad arrivare a riscosse di pseudo-politici già “trombati” e riciclati ogni volta.

Per noi che siamo sempre stati “controcorrente”, la parola “Politica” vogliamo ancora definirla come un servizio al cittadino ed alla terra di appartenenza, “la Terra dei Padri”, tutelandola anche con priorità ideologiche differenti ma nel rispetto di tutti.
Differenziamo quindi in “buona politica” e “cattiva politica”, la prima nata per creare e portare progresso per il bene di tutti, la seconda per distruggere e regredire solo per rendiconto personale.
Purtroppo innumerevoli sono i casi, soprattutto negli ultimi anni, che hanno portato l’italiano medio ad avere giustamente una concezione estremamente negativa della politica italiana, incapace di dare risposte concrete ai cittadini, smantellando anno dopo anno uno Stato sociale che in alcuni casi era anche un modello per il resto del mondo, merito, anche se a tratti e non senza lati oscuri, della “buona politica” lungimirante attuata negli anni precedenti.
Infatti anche se come popolo ci siamo sempre lamentati, noi siamo stati anche questo, ovvero una grande potenza economica mondiale.
Senza “osannare” quel periodo storico definito della “Prima Repubblica”, non privo di brutti momenti che preferiamo non ricordare.
Ma la “cattiva politica” in questo caso, nel nostro amato Paese ha cancellato anche i momenti floridi nella mente degli italiani.

Basti pensare ai fallimenti politici degli ultimi anni come la Legge Fornero, dove partiti e sindacati hanno consegnato all’Europa lo scalpo dei lavoratori italiani senza pensare alle conseguenze (per esempio operai costretti lavorare pesantemente fino a 68/69 anni o a sostenere orari di lavoro assurdi nelle industrie). 
I nostri attuali fenomeni politici pensavano forse che tutti gli operai sono impiegati in giacca e cravatta, con tutto il rispetto per questa categoria.
Poi a seguire le leggi che la politica italiana ha approvato per i capricci dell’Europa, come le assurde tassazioni alle imprese dei settori agricoli, manifatturieri e artigiani che erano il motore ed il vanto della nostra Italia, con una moltitudine di imprenditori caduti in disgrazia per queste scelte a nostro avviso criminali.
Le politiche “oscene” messe in atto per il contrasto alla disoccupazione soprattutto giovanile, per la sanità alle prese con le continue ruberie e furbate, la sicurezza e l’istruzione. E molto molto altro… non vogliamo dilungarci troppo.
Quindi una crisi di ideali politici che ha colpe e colpevoli, ovvero la classe politica dirigente degli ultimi 20/30 anni, che si affacciò nella scena nazionale come “la Seconda Repubblica”, forse più vecchia della prima, che non si è limitata “solo” (per usare un eufemismo) a distruggere quanto di buono questo Stato aveva, ma ha spazzato via anche le bandiere e i nobili ideali politici che partiti storici rappresentavano, come la Destra sociale e la Sinistra storica; partiti che nei decenni del dopoguerra hanno animato la scena politica italiana con battaglie sociali che oggi al solo pensiero farebbero rabbrividire questi quattro sciacalli che provano a governarci, senza riuscirci ovviamente.
Qualcuno di questi personaggi ha provato a riabilitare questi partiti fallendo miseramente, perché quello che ancora non vogliono capire è che un partito o un idea, qualsiasi essa sia, deve stare tra la gente, rispondere ai bisogni della gente e combattere per la gente. Invece NO! Vogliono rimanere nella loro campana di cristallo. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da chi non sa nemmeno cosa sia la militanza giovanile?
Però non è sempre stato così, anche nella politica ci sono state delle personalità che hanno nobilitato il ruolo di rappresentante del popolo, che hanno dedicato la loro intera esistenza al servizio della Nazione e dell’ideale politico e che hanno guadagnato l’affetto, il rispetto e la fiducia di moltissimi italiani. Uomini che non hanno MAI considerato l’avversario politico come un nemico da abbattere, anche nei tempi in cui purtroppo la nostra storia è stata macchiata di crimini ed omicidi politici.
 Molte le personalità politiche italiane degne di nota, che possono piacere o meno, che si sono distinte per spirito di appartenenza partitica al servizio del popolo con onestà e sacrificio, a nostro avviso in particolare: Giorgio Almirante segretario storico del Movimento Sociale Italiano nostro punto di riferimento ideologico, Enrico Berlinguer segretario del Partito Comunista Italiano e Alcide De Gasperi primo capo del governo dell’Italia repubblicana e cofondatore della Democrazia Cristiana.
Uomini che hanno lottato per i propri ideali e per la gente che rappresentavano e che oggi anche con nostalgia mancano nel “deserto politico italiano”, fatto solo di belle facce e di politicamente corretto!

Alcide De Gasperi, grande statista della politica italiana, cofondatore della Democrazia Cristiana e primo capo del governo dell’Italia repubblicana, uomo dal grande spessore morale considerato anche uno dei padri fondatori della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea (non quella che è diventata oggi però). Affrontò con grande dignità le trattative di pace del dopoguerra, molto sfavorevoli all’Italia considerato un paese sconfitto e da sanzionare pesantemente; riuscì ad evitare, almeno in parte, la perdita di alcune zone del territorio italiano ed a stringere accordi economici per la ricostruzione nazionale.
Si dedicò instancabilmente a contribuire alla pacificazione politica del Paese che presentava ancora enormi ferite e divisioni causate dalla guerra.
Molto impegnato nel sociale con lo sguardo sempre rivolto alla giovane generazione italiana, su cui riponeva molte speranze di progresso per il futuro democratico e repubblicano della Nazione.
Alla sua morte avvenuta lontano dalla scena pubblica seguì un’onda di commozione generale in tutta la Nazione ed in ogni sfera politica.

Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito Comunista Italiano, il più amato ed ammirato esponente della sinistra italiana del dopoguerra. Guidò il suo partito con onestà e rispetto verso tutti, abbattendo barriere ideologiche ed anche imposizioni dell’URSS che ne impedivano lo sviluppo e la trasformazione in un moderno partito. Fervido sostenitore dell’Eurocomunismo che vedeva il PCI come perno centrale dei movimenti comunisti europei. Aprì al dialogo con ogni forza politica e con l’ambiente cattolico fino ad allora estremamente ostile al partito.
Portò alla ribalta del dibattito politico italiano “la questione morale”, in un periodo di forte crisi politica fatta di scandali, corruzione e malaffare, tesi mirata ad un appello al popolo italiano a non sostenere più quei partiti che dal dopoguerra governavano la cosa pubblica in maniera non pulita, avendo contribuito alla creazione di un ramificato sistema di controllo volto alla perpetuazione del potere. (Vogliamo aggiungere, quanta attualità in queste battaglie…).
Enrico Berlinguer morì qualche giorno dopo un malore accusato durante un comizio, che non volle interrompere, proseguendo fino allo stremo delle forze. 

Giorgio Almirante, storico segretario del Movimento Sociale Italiano fondato nel 1946 con altri reduci della RSI, padre della destra repubblicana, politico, grande oratore e gentiluomo d’altri tempi. Nel dopoguerra assunse il delicato e complesso compito di caricarsi sulle spalle il peso politico del movimento di ispirazione fascista e di inserirlo nella vita politica della neonata Repubblica Italiana, predicando rispetto per le nuove istituzioni e regole democratiche scelte dal popolo. Suo il grande merito di contrastare e prendere le distanze da atti violenti e comportamenti antidemocratici, indicando la giusta via da seguire senza “rinnegare ne restaurare”, quest’ultima frase fu la vera apertura al “nuovo mondo” che andava delineandosi. Difficili furono anche i momenti degli “anni di piombo” a causa degli omicidi politici perpetrati dai gruppi armati di destra e di sinistra, in cui molti giovani persero la vita. Almirante condannò sempre duramente il terrorismo sostenendo che l’avversario politico non doveva mai e poi mai essere considerato un nemico da abbattere, ma un interlocutore con cui confrontarsi anche aspramente ma in modo rispettoso e democratico.
Alla morte del segretario del PCI Enrico Berlinguer, si recò a rendere omaggio alla camera ardente tra lo stupore generale del mondo politico italiano. Erano tempi in cui ancora era impensabile un dialogo tra quelle parti diametralmente opposte.
Portò avanti il suo progetto politico fino a che i problemi di salute non glielo impedirono, creando una futura classe dirigente nel partito che proseguisse negli anni successivi sulla strada che lui aveva faticosamente tracciato.
Morì nel 1988 dopo aver vissuto una vita di lotta per difendere la libertà di quella parte d’Italia che si vedeva rappresentata dalla sua bandiera. Venne definito il “leader della generazione che non si è arresa”. (Ci manchi Segretario!).

Questi uomini, così ideologicamente diversi e che difesero bandiere totalmente opposte tra loro, sono esempi puri della buona politica italiana, alla quale hanno dato tutto se stessi fino all’ultimo giorno della loro esistenza, senza sfruttare alcun vantaggio che la politica poteva offrire, per rendiconto personale, servendo in modo esemplare ed autentico il popolo che rappresentavano proiettando la politica e la cultura italiana nel futuro.
Noi di Sonnino in Azione quindi, faremo una richiesta ufficiale al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale di Sonnino, chiedendo se possibile, di intitolare 3 strade o luoghi del nostro paese a Giorgio Almirante, Alcide De Gasperi, Enrico Berlinguer per rendere un doveroso tributo a questi 3 grandi uomini della politica italiana e come esempio soprattutto per i giovani perché possano conoscere le loro storie, le loro battaglie e le loro idee. Perché a nostro avviso loro sono stati veramente i politici per eccellenza a cui l’Italia politica deve tutto! E vedendo la situazione in cui desta la politica nazionale, gli odierni rappresentanti del popolo dovrebbero TUTTI rispolverare (se mai lo abbiano fatto almeno una volta) gli insegnamenti che questi uomini ci hanno lasciato. La coscienza, se ancora la possiedono, dovrebbe schiaffeggiarli. 


“Se volete un motto che vi ispiri e vi rafforzi, ricordate: Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.”
Giorgio Almirante


«La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
Enrico Berlinguer


“Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.”

Alcide De Gasperi



SONNINO IN AZIONE