martedì 12 novembre 2013

In ricordo dei caduti di Nassiriya

NASSIRIYA 12 NOVEMBRE 2003  DOPO  10  ANNI  IL  RICORDO  E’ VIVO  PIU CHE  MAI!!!!   NOI  NON  DIMENTICHIAMO!!!


Ricordiamo oggi la ricorrenza dell’attentato terroristico in Iraq nel 2003 a Nassiriya alla base italiana maestrale con un camion cisterna riempito di tritolo e fatto schiantare  contro la caserma italiana, a 10 anni di distanza, dopo tutte le considerazioni e le analisi di quella tragica giornata per la nostra Nazione, rendiamo onore a quei ragazzi italiani morti per la libertà e la democrazia  a  Nassiriya.
Era una missione di pace in un contesto molto difficile, dove i nostri militari erano impegnati a sostegno della popolazione civile, con la consapevolezza che la provincia aveva una presenza rilevante di cellule di Al-Qaeda che minavano la tranquillità della popolazione.
I nostri soldati erano impegnati come polizia territoriale, addestramento di nuove forze di polizia irachene,  protezione degli ospedali, fornitura di acqua potabile e garantivano la fornitura di servizi primari alla popolazione inerme davanti ai bombardamenti ed alle barbarie della guerra, che aveva portato allo svilupparsi dell’integralismo islamico nel territorio, che puntava ad aizzare la popolazione contro le truppe occidentali che stavano controllando il paese, etichettando gli italiani come invasori al pari degli americani.
In questo contesto operarono i militari italiani dislocati nella provincia di Nassiriya , andando incontro a tutte le problematiche e le esigenze della popolazione, non risparmiarono un attimo  della loro missione per aiutare quella gente.
La mattina del 12 novembre 2003 alle 10:40 ci fu lo schianto dell’autocisterna e la conseguente esplosione che uccise 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili italiani operanti nella zona.
Fu una tragedia enorme, la cisterna era carica di tritolo ed olio combustibile, il carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso della base “Maestrale” nel momento in cui capì le intenzioni del mezzo di sfondare le barriere della base per un’attacco suicida, uccise entrambe gli attentatori, facendo si che la cisterna esplose presso il cancello della base e non all’interno della caserma dove era diretto il mezzo,  la strage già immane, avrebbe potuto avere proporzioni più ampie.
Molte furono anche le vittime irachene tra la polizia ed i civili che si trovavano nei pressi della Maestrale, ci furono moltissimi feriti maggiormente militari italiani.
I primi soccorritori furono i carabinieri feriti d’istanza nella base, si trovarono di fronte a scene raccapriccianti, di loro compagni d’armi, amici dilaniati dall’esplosione; subito la notizia arrivò in Italia e fece il giro del mondo.
L’intera Nazione rimase sconvolta dalla tragica notizia e le immagini della base italiana distrutta tennero tutti gli italiani davanti alla televisione, sconcertati davanti ad un vile attentato di quelle proporzioni.
La popolazione di Nassiriya stessa venne scossa dalla notizia, perché aveva instaurato con i militari italiani un rapporto di collaborazione e rispetto, che avevano guadagnato stando vicino alle loro difficoltà ed esigenze.
Ogni italiano quel giorno si sentì mancare qualcosa in casa propria, i nostri ragazzi impegnati in una missione a sostegno di una popolazione in difficoltà vennero spazzati via dall’odio integralista.
L’attacco suicida venne infatti rivendicato da un cellula terroristica di Al-Qaeda che poteva essere riconducibile al terrorista  Al-Zarqawi capo di Al-Qaeda in Iraq.
Le salme dei militari italiani rientrarono in Italia tutte insieme a bordo di un aereo cargo, vennero tutte avvolte nel tricolore, arrivarono a Roma dove venne allestita presto la sala delle bandiere, al Vittoriano (Altare della Patria), la camera ardente dove si riversò un fiume di gente da tutta Italia per rendere omaggio agli EROI morti per difendere la libertà e la democrazia.
La partecipazione della Nazione fu enorme, tutte le cariche politiche, ministri e presidenti di camera e senato andarono a rendere omaggio ai caduti di Nassiriya.
Il 18 novembre ci furono i funerali di Stato seguiti da milioni di persone in tv, e con un’immensa folla di gente ad assistere ai funerali a Roma.
In seguito furono molte e discordanti le posizioni politiche nel paese nei confronti di quell’attentato, addirittura ci furono minoranze che non vollero per svariati motivi rendere onore ai nostri caduti.
Quei ragazzi morti a Nassiriya andarono lì perché era il  lavoro che avevano scelto, quello di mettersi a completa disposizione della Patria, per rispetto della divisa e per spianare la strada al futuro democratico dell’Iraq, portando i nostri valori nazionali per la rinascita di quelle regioni desolate da anni di dittatura e guerre.
Partirono per senso del dovere, forse qualcuno di loro anche per questioni economiche per esigenze familiari, ma andarono lì per fare il loro lavoro. Svolgere il loro dovere non con la violenza delle armi, ma con la fermezza dei propri ideali  di libertà e di pace e per l’onore della divisa che indossavano!
Rispettiamoli! Onoriamoli! Ricordiamoli!
FRATELLI D’ITALIA PER SEMPRE!!! Noi non dimentichiamo!
                                                       
                                                  PRESENTE

Carabinieri:
Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante
Giovanni Cavallaro, sottotenente
Giuseppe Coletta, brigadiere
Andrea Filippa, appuntato
Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente
Daniele Ghione, maresciallo capo
Horacio Majorana, appuntato
Ivan Ghitti, brigadiere
Domenico Intravaia, vice brigadiere
Filippo Merlino, sottotenente
Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante
Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante

Militari dell’esercito:

Massimo Ficuciello, capitano
Silvio Olla, maresciallo capo
Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
Pietro Petrucci, caporal maggiore

Civili:
Marco Beci, cooperatore internazionale
Stefano Rolla, regista


                                                                  -SONNINO IN AZIONE-       

sabato 9 novembre 2013

9 Novembre 1989: "CONTRO OGNI MURO"!

9  NOVEMBRE  1989:  I GIOVANI  D’EUROPA  ARMATI  CON  IDEALI, LIBERTA’ E  FRATELLANZA  ABBATTERONO  IL  MURO  DELLA VERGOGNA!



Sono passati 24 anni dal giorno in cui vennero abbattute quelle barriere che fomentarono violenze, odio e divisione di ogni genere, quel muro della vergogna eretto per disegnare un nuovo confine europeo immaginato già dalla fine del secondo conflitto mondiale, il confine invalicabile, che divideva una nazione, una cultura, una città, Berlino, che non riuscì nemmeno dopo la caduta del nazismo a ritrovare la tranquillità e la pace che dopo anni di guerra, con intere generazioni e famiglie distrutte.
L’odiato muro costruito per controllare e limitare la libertà dell’uomo, divise per decenni, familiari, amici, fratelli che dovettero assistere inermi all’erezione di questo nuovo confine.
Uomini e donne di quei tempi non avevano la forza e l’ardore di ribellarsi a quella vergogna mondiale, perché nati durante la tragedia del conflitto e cresciuti nelle famiglie che provarono in tutti i modi a risollevarsi e vivere una vita tranquilla avendo la costante paura di una nuova guerra dietro l’angolo.
Questo fu uno dei motivi, che insieme ai problemi ed equilibri internazionali che il muro aveva, per cui la barriera non vide mai un organizzazione e in seguito una ribellione popolare pronta ad abbatterla!
Nessuno potrà mai giudicare negativamente quella generazione, perché venne catapultata in una serie di eventi che furono solo il seguito di un percorso politico e sociale imposto dopo la seconda guerra mondiale.
Passarono decenni, nuove generazioni si affacciarono alla vita sociale, le nazioni europee ed il mondo si stavano aprendo alla modernità al multiculturalismo che portò aria nuova ed un nuovo modo di pensare nei giovani.
Cominciò ad insinuarsi nella gente la consapevolezza che non doveva e non poteva esistere un confine in cemento invalicabile, che aveva già portato ad altre morti di persone che tentarono di scavalcarlo…… il muro della vergogna divideva una città, una nazione, un mondo!
Non era più concepibile che la libertà venisse limitata da una barriera militare, il prezzo da pagare era troppo alto.
Cominciarono a crearsi comitati, gruppi di persone  mosse da un unico intento, quello di abbattere per sempre il muro e riunificare un popolo, senza l’uso delle armi, ma  muniti solo di idee, valori e della tanto gridata cultura della libertà! Quella LIBERTA’ che doveva tornare di moda!
Questi furono i ragazzi che con il loro coraggio si ribellarono senza le armi contro carri armati, cecchini, sentinelle e filo spinato perché le armi ormai avevano “parlato” per troppo tempo ed avevano strappato le ali ad intere generazioni.
Tutto questo coincise con l’instabilità ormai palese dell’unione sovietica, il dado era tratto ed il 9 novembre 1989 migliaia di persone, ragazzi e ragazze, uomini e donne affollarono i check-point, dove i militari di guardia, dopo aver ricevuto l’ordine ufficiale, furono costretti finalmente ad aprire le sbarre e spalancare le porte alla LIBERTA’ tanto attesa! 
In più punti il muro venne abbattuto a picconate creando delle brecce, dove si riversarono i berlinesi che dopo decenni poterono riabbracciarsi con i loro concittadini e compatrioti! Ricordiamo a distanza di molti anni quei giorni in cui vennero gettate le basi dell’Europa unita!
Fu anche un punto di partenza per mettere fine ai tanti odi politici che avevano insanguinato le nazioni europee, soprattutto in Italia, dove iniziò a prevalere tra i giovani l’esigenza di buttarsi alle spalle il passato e le divisioni politiche portate dalle guerre!
Ancora oggi in Italia, purtroppo questo processo non si è  ancora concluso e la dimostrazione lampante è la crisi politico-finanziaria che attraversa la nostra Nazione che, invece di proseguire sulla linea del 1989, è ricolma di divisioni “antiche”, che in passato erano in procinto di essere superate, ma che oggi sono volute dai “poteri forti”, i quali  non permettono crescita e sviluppo, sia a livello sociale che economico.
Gli stessi “poteri forti” che erano stati abbattuti insieme al muro della vergogna, da quei ragazzi che scelsero di combattere per il loro futuro e la loro libertà!!!!
Noi li ricordiamo sempre con il nostro motto…."CONTRO OGNI MURO”
E rendiamo onore ai morti che causò quel muro come Eroi caduti per la libertà dei popoli e delle nazioni!!!

                                                                            

-SONNINO IN AZIONE-

domenica 3 novembre 2013

4 NOVEMBRE FESTA DELLE FORZE ARMATE


L’ITALIA ERA GIA’ UNITA…… MA SUL PIAVE SI FECERO GLI ITALIANI DI IERI E DI OGGI! PER NON DIMENTICARE!


Tumulazione del Milite ignoto a Roma
dopo il viaggio dell'eroe...Fu trasportato da Aquileia a Roma
in treno e durante il suo passaggio nelle varie stazioni d'Italia
venne accolto da un mare di gente....uomini, donne, bambini e reduci.

















































4 Novembre 1918….con il famoso “Bollettino della Vittoria” il Generale Armando Diaz annuncia alla Nazione la vittoria dell’Italia nel primo conflitto mondiale, che vide per la prima volta tutti gli italiani uniti sotto un’unica bandiera Tricolore combattere, lavorare, soffrire e soprattutto difendere la propria Patria dall’invasore Austro-Ungarico, che in più momenti del conflitto sembrava averci annientato, specialmente dopo Caporetto dove vide una “scellerata” ritirata del nostro esercito, che andò totalmente allo sbando con moltissimi uomini rimasti dietro le linee nemiche e un numero infinito di morti tra i soldati e tra i civili.
Infatti nelle zone dell’Italia in cui ci furono gli aspri combattimenti paesi e città vennero distrutte completamente, fu da questa immane tragedia che venne fuori il grande spirito italiano! Dove civili uomini e donne pur non avendo più nulla, si misero a disposizione delle truppe ed in poco tempo riuscirono a difendersi con le unghie e con i denti sul Piave, fiume sacro alla Patria ,ed a respingere il nemico invasore fino alla definitiva battaglia di Vittorio Veneto, dove l’esercito italiano sbaragliò il nemico e lo costrinse alla ritirata; lì venne completata l’unità nazionale!
Da quel giorno ogni italiano vide il Piave come il simbolo dell’appartenenza alla sua terra erano prevalentemente contadini, pastori, gente del popolo, che nella maggior parte dei casi non sapeva né leggere né scrivere, alcuni partirono volontari, altri vennero richia
mati per mobilitazione generale, quindi non avevano nessun tipo di ambizione o interesse se non quello di difendere anche con la propria vita la loro terra.....la terra dei loro padri!

Il 4 novembre è il giorno che ci invita a riflettere sulle barbarie della guerra, che rende l’uomo una bestia feroce, ci furono fucilazioni sommarie di giovani ragazzi che presi dalla paura volevano ritirarsi o non lanciarsi all’assalto della trincea nemica, oppure in alcuni casi ragazzi che si toglievano la vita per scampare agli orrori delle trincee e degli assalti alla baionetta, il 4 novembre è il giorno dove si ricordano anche loro, assolutamente non per codardia, ma come ragazzi estremamente sensibili dove prevalse a tal punto il loro lato umano che li spinse a questi gesti estremi….. purtroppo era la guerra  anche a loro va il nostro pensiero.
Trincee scavate a mano a 3000 metri di quota, mine piazzate per far saltare montagne intere,vestiario inadeguato, cannoni trainati a mano o con i muli sulle pareti rocciose di quei monti, scarsità di cibo.
Per non dimenticare i “ragazzi del 1899” che erano giovanissimi e furono inviati nelle prime linee a rinfoltire le file ormai esigue e composte da soldati ormai logori da 3 anni di conflitto, pagarono con un alto tributo in vite umane! Forse anche per inesperienza o spensieratezza che caratterizzano quell’età.
Fu anche la guerra di fulgidi esempi di patriottismo come ad esempio: Enrico Toti, Francesco Baracca, Cesare Battisti e molti altri!
Il 4 novembre è anche il giorno dove si ricordano i caduti di TUTTE le guerre e di TUTTI i diversi schieramenti che si crearono in seguito, i caduti della resistenza, i caduti della repubblica sociale italiana, i caduti nelle campagne di Albania Grecia e Russia, non c’è politica che tenga, erano uomini e donne  ITALIANI!!!!!
E’proprio lo spirito che abbiamo riportato in queste righe che noi Italiani dobbiamo riconoscerci, in momenti difficili come questo dobbiamo essere uniti più che mai!Momenti in cui in alcuni casi molte persone si vergognano di essere italiani! Per colpa di una  politica che ha abbandonato la gente comune, disinteressata ai problemi delle famiglie e dei giovani, che non lascia più spazio a questi veri esempi di patriottismo come insegnamento, accantonandoli in un angolo difendendo solo gli interessi dei grandi e le loro poltrone, ma hanno dimenticato che i fanti sul Piave morirono anche per loro! Che oggi invece di onorarli e prendere esempio stanno distruggendo quello che ci hanno donato quegli uomini! Quelle persone diedero la vita per la nostra Patria, per la Libertà dei nostri territori, per il futuro dei propri figli, mogli, nipoti, per avere finalmente dopo secoli una Nazione unita sotto un’unica bandiera! Noi siamo il fante sul Piave, il bersagliere, l’alpino , l’aviere, il marinaio, il partigiano, il marò,la crocerossina! Non dobbiamo farci la guerra tra poveri! MAI PIU' GUERRE!!! Che siano solo bene impresse nella nostra mente perché mai più avvengano, senza nessun revisionismo di parte.
Picchetto d'onore alla bandiera che coprì il feretro del milite ignoto
durante la rievocazione del "viaggio dell'eroe" 2011
Per non dimenticare che il 4 novembre è la data per ricordare i ragazzi di Nassirya, i ragazzi morti nel deserto o nelle regioni dell’ Afghanistan e tutti gli altri caduti in questi ultimi anni nelle missioni sparsi per il mondo.
Ed infine il 4 novembre ricordiamo a tutti,… i nostri Marò in India, dove sembra che tutti abbiano dimenticato, ragazzi che fuori dalla nostra Patria stanno dando esempio, in una situazione internazionale molto strana e non ancora ben delineata, di disciplina, onore, fierezza e  attaccamento alla bandiera! Quella TRICOLORE!!!!!
Non dimentichiamo mai, che se oggi godiamo della nostra libertà, se siamo parte di una Nazione, se abbiamo una bandiera, se possiamo godere della nostra bella Patria anche con tutti i problemi che può avere…….il merito è tutto di quegli uomini!!!! Onore a loro!!!!!!!
              
                                      4 NOVEMBRE LA FESTA DEGLI ITALIANI !!!


Soldati italiani che entrano in un paese appena liberato
accolti dalla popolazione come eroi!
                                                                                                   -                               


                                                                                                     SONNINO IN AZIONE-