giovedì 22 settembre 2016

RIFORMA COSTITUZIONALE, SONNINO IN AZIONE DICE NO!


SONNINO IN AZIONE SI SCHIERA DALLA PARTE DEL “NO” AL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE.








Nello scenario politico italiano che sta attraversando un periodo di profonda crisi e credibilità, con la mancanza di ideali e di una classe dirigente capace e coraggiosa, si inserisce prepotentemente il dibattito sulla riforma costituzionale elaborata, studiata e presentata dal governo Renzi, approvata in Parlamento e che verrà sottoposta alla decisione dei cittadini tramite un referendum, da svolgersi durante l’autunno che già si preannuncia molto caldo, dove dovremo scegliere se modificare oppure no più di 40 articoli su 139 della nostra Costituzione…Quindi di TUTTI; tematica non da poco conto…

La Costituzione italiana entrata in vigore nel 1948 venne scritta dopo i tristi avvenimenti bellici del secondo conflitto mondiale che avevano interessato la nostra Nazione, soprattutto nel clima teso che aveva portato alla guerra civile e che vide gli stessi italiani contrapposti fra loro; e la perdita di alcune zone del territorio nazionale annesse ad altri stati in modi discutibili come l’Istria e la Dalmazia.
Alla luce di questo e con un clima politico ed internazionale non molto tranquillo, la stesura della Costituzione italiana avvenne con la collaborazione trasversale di tutte le forze politiche nel Parlamento dell’epoca che rappresentavano tutto il territorio italiano nella sua unità nazionale.
Certo a nostro avviso ci furono anche allora elementi discutibili, gravi mancanze ed esclusioni, ma furono le nuove regole condivise che il “popolo volle darsi”, quindi da rispettare, però possiamo tranquillamente affermare che la nostra Costituzione nella sua struttura e nella sua sintesi non ha nulla a che invidiare con quella di altre Nazioni.
Passiamo quindi ad oggi, non vogliamo assolutamente ergerci a costituzionalisti del caso o giuristi di circostanza, non sarebbe nel nostro stile e nella nostra tradizione, ci limitiamo solamente a dire la nostra dato che la Costituzione è di TUTTI  e TUTTI viviamo giornalmente in base alle leggi della Costituzione della Repubblica Italiana.
La riforma del Governo Renzi portata avanti dal ministro delle riforme costituzionali Boschi (con partecipazioni molto discutibili vedi Verdini); nei 40 articoli modificati della Costituzione sottoposti al referendum, a nostro avviso c’è molta confusione e poca chiarezza. L’impressione è che si è voluta a tutti i costi una riforma per cambiare tutto ma alla fine non cambia niente, anzi peggiora le cose.

Vogliamo subito dire che, siamo d’accordo nel pensare che la Costituzione deve essere rivista in alcuni aspetti per farla “camminare” al passo con i tempi perché il mondo è comunque cambiato rispetto a circa settanta anni fa, come sono cambiate le necessità e gli indirizzi politici.
In primo luogo viene tanto sbandierata l’abolizione del bicameralismo perfetto che vede ad oggi, Camera e Senato approvare entrambi ma separatamente le leggi, quindi a detta dell’attuale governo con conseguenti tempi troppo lunghi ; anche se il problema a nostro avviso non è il tempo ( per esempio altri governi europei impiegano lo stesso tempo nella discussione e promulgazione delle leggi) ma la qualità delle leggi e la capacità dei governanti di individuare quelle necessarie allo sviluppo e alla crescita della Nazione.  In poche parole con la nuova riforma costituzionale il Senato, non verrebbe abolito, infatti la struttura organizzativa e le spese di gestione rimarrebbero invariate a differenza di quello che sostiene l’attuale governo,  verrebbe “declassato” solamente a un’assemblea di rappresentanti delle Regioni (cosa che in parte è sempre stato con i senatori che venivano però “votati” ed “eletti” nei collegi territoriali) lasciando alla sola Camera dei Deputati la discussione ed emanazione delle leggi, con la differenza che prima noi cittadini sceglievamo i senatori; con l’attuale riforma invece possono fare parte del Senato i rappresentanti dei consigli regionali o indicati da quest’ultimi e i Sindaci. Quindi nominati dalla politica senza il consenso popolare ovviamente con annessa immunità parlamentare…Quindi, ESEMPIO: Consigliere regionale o Sindaco in via di condanna per un reato imputato, viene nominato dal partito o movimento che sia come rappresentante del Senato ( a questo punto a fare cosa non si sa) uguale= IMMUNITA’ PARLAMENTARE.  In sintesi questo punto della riforma costituzionale è molto contraddittorio perché in primo luogo “il passaggio” Camera-Senato per alcune leggi continuerà ad esistere; i costi e le spese di gestione del Senato vengono ridotti in modo quasi impercettibile quindi utile solo a fini propagandistici; il Senato diventerà un assemblea di rappresentanti territoriali MA nominati dalla politica e non votati dal popolo; infine sarà  seriamente compromessa la sua funzionalità nella vita decisionale e politica della Nazione.  Quindi già in questa parte della riforma costituzionale…
 NOI DICIAMO NO!
Poi se la nostra Costituzione era il modello da seguire per la sintesi ed il modo in cui erano state scritte le leggi, con la riforma costituzionale alcuni degli articoli modificati diventano lunghi (il che non sarebbe un problema grave) ma anche poco chiari e comprensibili.
Questa riforma così importante che riguarda TUTTI noi a dispetto della trasparenza e della trasversalità è stata scritta ed elaborata solo da una parte politica (l’attuale governo) senza interpellare e rendere partecipe tutte le forze politiche in Parlamento, cosa che doveva obbligatoriamente essere fatta se minimamente si poteva anche pensare di modificare la Costituzione. Come può il solo Partito Democratico attualmente al governo senza essere votato dal popolo e nemmeno in completa condivisione tra la dirigenza, pensare di cambiare la Costituzione di TUTTI? Se addirittura molti deputati e senatori nel suo interno sono contro questa riforma?
Si può essere così presuntuosi e sfacciati?
Addirittura con la legge elettorale cosiddetta “Italicum”, voluta sempre dal governo Renzi che consegnerebbe al singolo partito vincitore delle elezioni un grande premio di maggioranza che permetterebbe di avere alla Camera dei Deputati seggi a sufficienza per far approvare ogni legge senza particolari affanni, se a questo aggiungiamo anche le modifiche al Senato che abbiamo descritto sopra, una classe politica insufficiente e lontana dai cittadini e dai propri bisogni, noi pensiamo che ci avvicineremo pericolosamente ad una deriva autoritaria e poco democratica.
Quindi Sonnino in Azione si è voluto schierare in prima linea, principalmente per due motivi, il primo è la tutela di alcuni principi ed alcuni valori che ci portano a salvaguardare la meritocrazia e la buona politica, ormai chiuse nel dimenticatoio, ovvero siamo ancora inamovibili sull’idea che si rappresenta il popolo facendo politica ed essendo votati dalla gente non nominati da un partito. Soprattutto che la Costituzione è di TUTTI, e se non ci sono i presupposti e la condivisione trasversale non deve essere modificata.
Il secondo punto che ci ha spinto a schierarci è l’oscurantismo che sta attuando questo governo, che non sta facendo passare ai cittadini una giusta informazione su questa riforma costituzionale. Noi invece vogliamo informare i cittadini e spiegare le ragioni che ci portano a dire NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE!
Venerdì 16 settembre abbiamo partecipato alla riunione che si è tenuta presso l’ufficio del Sindaco Luciano De Angelis insieme ad altri esponenti dei comuni limitrofi per costituire il comitato “NOI NO! Monti Lepini- Ausoni” con lo scopo di aprire la campagna referendaria per informare e sensibilizzare la gente per le ragioni del NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE e dare il via ad una serie di iniziative da attuare sui nostri territori.

                                                                                                                   

SONNINO IN AZIONE

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