SONNINO IN AZIONE SI
SCHIERA DALLA PARTE DEL “NO” AL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE.
Nello scenario politico
italiano che sta attraversando un periodo di profonda crisi e credibilità, con
la mancanza di ideali e di una classe dirigente capace e coraggiosa, si
inserisce prepotentemente il dibattito sulla riforma costituzionale elaborata,
studiata e presentata dal governo Renzi, approvata in Parlamento e che verrà
sottoposta alla decisione dei cittadini tramite un referendum, da svolgersi
durante l’autunno che già si preannuncia molto caldo, dove dovremo scegliere se
modificare oppure no più di 40 articoli su 139 della nostra Costituzione…Quindi
di TUTTI; tematica non da poco conto…
La Costituzione italiana
entrata in vigore nel 1948 venne scritta dopo i tristi avvenimenti bellici del
secondo conflitto mondiale che avevano interessato la nostra Nazione,
soprattutto nel clima teso che aveva portato alla guerra civile e che vide gli
stessi italiani contrapposti fra loro; e la perdita di alcune zone del
territorio nazionale annesse ad altri stati in modi discutibili come l’Istria e
la Dalmazia.
Alla luce di questo e con
un clima politico ed internazionale non molto tranquillo, la stesura della
Costituzione italiana avvenne con la collaborazione trasversale di tutte le
forze politiche nel Parlamento dell’epoca che rappresentavano tutto il
territorio italiano nella sua unità nazionale.
Certo a nostro avviso ci
furono anche allora elementi discutibili, gravi mancanze ed esclusioni, ma
furono le nuove regole condivise che il “popolo volle darsi”, quindi da
rispettare, però possiamo tranquillamente affermare che la nostra Costituzione
nella sua struttura e nella sua sintesi non ha nulla a che invidiare con quella
di altre Nazioni.
Passiamo quindi ad oggi,
non vogliamo assolutamente ergerci a costituzionalisti del caso o giuristi di
circostanza, non sarebbe nel nostro stile e nella nostra tradizione, ci
limitiamo solamente a dire la nostra dato che la Costituzione è di TUTTI e TUTTI viviamo giornalmente in base alle
leggi della Costituzione della Repubblica Italiana.
La riforma del Governo
Renzi portata avanti dal ministro delle riforme costituzionali Boschi (con
partecipazioni molto discutibili vedi Verdini); nei 40 articoli modificati
della Costituzione sottoposti al referendum, a nostro avviso c’è molta
confusione e poca chiarezza. L’impressione è che si è voluta a tutti i costi
una riforma per cambiare tutto ma alla fine non cambia niente, anzi peggiora le
cose.
Vogliamo subito dire che,
siamo d’accordo nel pensare che la Costituzione deve essere rivista in alcuni
aspetti per farla “camminare” al passo con i tempi perché il mondo è comunque
cambiato rispetto a circa settanta anni fa, come sono cambiate le necessità e
gli indirizzi politici.
In primo luogo viene
tanto sbandierata l’abolizione del bicameralismo perfetto che vede ad oggi,
Camera e Senato approvare entrambi ma separatamente le leggi, quindi a detta
dell’attuale governo con conseguenti tempi troppo lunghi ; anche se il problema
a nostro avviso non è il tempo ( per esempio altri governi europei impiegano lo
stesso tempo nella discussione e promulgazione delle leggi) ma la qualità delle
leggi e la capacità dei governanti di individuare quelle necessarie allo
sviluppo e alla crescita della Nazione.
In poche parole con la nuova riforma costituzionale il Senato, non
verrebbe abolito, infatti la struttura organizzativa e le spese di gestione
rimarrebbero invariate a differenza di quello che sostiene l’attuale governo, verrebbe “declassato” solamente a un’assemblea
di rappresentanti delle Regioni (cosa che in parte è sempre stato con i
senatori che venivano però “votati” ed “eletti” nei collegi territoriali)
lasciando alla sola Camera dei Deputati la discussione ed emanazione delle
leggi, con la differenza che prima noi cittadini sceglievamo i senatori; con
l’attuale riforma invece possono fare parte del Senato i rappresentanti dei
consigli regionali o indicati da quest’ultimi e i Sindaci. Quindi nominati
dalla politica senza il consenso popolare ovviamente con annessa immunità
parlamentare…Quindi, ESEMPIO: Consigliere regionale o Sindaco in via di
condanna per un reato imputato, viene nominato dal partito o movimento che sia
come rappresentante del Senato ( a questo punto a fare cosa non si sa) uguale=
IMMUNITA’ PARLAMENTARE. In sintesi questo
punto della riforma costituzionale è molto contraddittorio perché in primo
luogo “il passaggio” Camera-Senato per alcune leggi continuerà ad esistere; i
costi e le spese di gestione del Senato vengono ridotti in modo quasi
impercettibile quindi utile solo a fini propagandistici; il Senato diventerà un
assemblea di rappresentanti territoriali MA nominati dalla politica e non
votati dal popolo; infine sarà
seriamente compromessa la sua funzionalità nella vita decisionale e
politica della Nazione. Quindi già in
questa parte della riforma costituzionale…
NOI DICIAMO NO!
Poi se la nostra
Costituzione era il modello da seguire per la sintesi ed il modo in cui erano
state scritte le leggi, con la riforma costituzionale alcuni degli articoli
modificati diventano lunghi (il che non sarebbe un problema grave) ma anche
poco chiari e comprensibili.
Questa riforma così
importante che riguarda TUTTI noi a dispetto della trasparenza e della
trasversalità è stata scritta ed elaborata solo da una parte politica
(l’attuale governo) senza interpellare e rendere partecipe tutte le forze
politiche in Parlamento, cosa che doveva obbligatoriamente essere fatta se
minimamente si poteva anche pensare di modificare la Costituzione. Come può
il solo Partito Democratico attualmente al governo senza essere votato dal
popolo e nemmeno in completa condivisione tra la dirigenza, pensare di cambiare
la Costituzione di TUTTI? Se addirittura molti deputati e senatori nel suo
interno sono contro questa riforma?
Si può essere così
presuntuosi e sfacciati?
Addirittura con la legge
elettorale cosiddetta “Italicum”, voluta sempre dal governo Renzi che
consegnerebbe al singolo partito vincitore delle elezioni un grande premio di
maggioranza che permetterebbe di avere alla Camera dei Deputati seggi a
sufficienza per far approvare ogni legge senza particolari affanni, se a questo
aggiungiamo anche le modifiche al Senato che abbiamo descritto sopra, una
classe politica insufficiente e lontana dai cittadini e dai propri bisogni, noi
pensiamo che ci avvicineremo pericolosamente ad una deriva autoritaria e poco
democratica.
Quindi Sonnino in Azione
si è voluto schierare in prima linea, principalmente per due motivi, il primo è
la tutela di alcuni principi ed alcuni valori che ci portano a salvaguardare la
meritocrazia e la buona politica, ormai chiuse nel dimenticatoio, ovvero siamo
ancora inamovibili sull’idea che si rappresenta il popolo facendo politica ed
essendo votati dalla gente non nominati da un partito. Soprattutto che la
Costituzione è di TUTTI, e se non ci sono i presupposti e la condivisione
trasversale non deve essere modificata.
Il secondo punto che ci
ha spinto a schierarci è l’oscurantismo che sta attuando questo governo, che
non sta facendo passare ai cittadini una giusta informazione su questa riforma
costituzionale. Noi invece vogliamo informare i cittadini e spiegare le ragioni
che ci portano a dire NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE!
Venerdì 16 settembre
abbiamo partecipato alla riunione che si è tenuta presso l’ufficio del Sindaco
Luciano De Angelis insieme ad altri esponenti dei comuni limitrofi per
costituire il comitato “NOI NO! Monti Lepini- Ausoni” con lo scopo di aprire la
campagna referendaria per informare e sensibilizzare la gente per le ragioni
del NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE e dare il via ad una serie di iniziative da
attuare sui nostri territori.
SONNINO IN AZIONE
Nessun commento:
Posta un commento