LE UNIONI CIVILI, TRA CONQUISTA SOCIALE E VOTO DI
SCAMBIO.
La politica nazionale in
questi giorni sta trattando un tema molto importante e delicato quello del ddl
Cirinnà sulle unioni civili.
Vogliamo subito precisare
che non siamo contro le unioni civili, anzi pensiamo che sia giusto
regolamentarle per far si che anche persone dello stesso sesso possano vivere
la propria unione in libertà, tutelati da uno Stato di diritto.
E’ giusto che persone dello
stesso sesso abbiano la possibilità di vedere riconosciuta dallo Stato la loro
unione volta anche a tutelare i due contraenti a livello ereditario, economico
e pensionistico.
Diversa a nostro avviso
invece la questione sulle adozioni dei bambini, certo nella legge si accenna a dei
casi specifici come la questione della presenza nella coppia già di un bambino,
figlio naturale di uno dei partner e la successiva adozione da parte dell’altro
individuo convivente nell’unione civile, ma anche in questo caso non possiamo
considerare giusto ed idoneo il concetto di famiglia.
Per noi la Famiglia è da
sempre quella tradizionale, formata da uomo e donna che procreano dei figli, la
consideriamo come elemento fondante della società civile e prima sfera della
cultura e della civiltà nell’individuo.
Questo non vuol dire che
le famiglie tradizionali sono obbligatoriamente perfette, sappiamo benissimo i
problemi, a volte anche tragici, che emergono all’interno delle famiglie, ma
questa non è la qualunquista e politicamente corretta giustificazione che in
questi giorni riecheggia, volta ad affermare che due individui dello stesso
sesso posso crescere un figlio anche in modo migliore di una famiglia
tradizionale che ha dei problemi di disagio sociale, c’è già la legge che si
sostituisce alle mancanze di un nucleo familiare non serve la coppia
omosessuale.
Quindi secondo noi un
bambino può crescere in un ambiente sano e normale solo se allattato da una
madre e coccolato da un padre.
Continuando nell’analisi
del ddl Cirinnà ci poniamo un'altra domanda che ci porta a pensare che tutto
questo clamore nazionale per questa vicenda sia una mossa elettorale bella e
buona di questo “sgoverno” affaccendato più ad ingrandire considerevolmente il
bacino di voti, dato che, come un noto allenatore di calcio affermava, “sente
l’odore dei nemici”, invece di risolvere i reali problemi del Paese.
Si sono posti il problema
Renzi, Boldrini e company delle pensioni di reversibilità che giustamente se
verrà approvata la legge dovranno riconoscere???
Hanno fatto veramente
bene i conti anche con le loro coscienze?
Diciamo questo perché se
con la “mitica” legge Fornero hanno condannato migliaia di lavoratori a non
poter arrivare alla pensione, dopo che l’Europa dei burocrati ci aveva
redarguito pesantemente, sostenendo fondamentalmente che, i fondi erogati per
il pagamento delle retribuzioni pensionistiche era nettamente superiore alla
media europea, quindi doveva essere ridotto considerevolmente il numero di
pensioni aumentando l’età contributiva necessaria al raggiungimento.
Con il riconoscimento della
legge sulle unioni civili aumenteranno anche le pensioni di reversibilità?
Non vogliamo dire che sia
giusto non erogare la reversibilità ad un individuo nella cui unione civile il
cui partner sia deceduto, ma riteniamo anche per una questione di giustizia
sociale considerare la condizione che la politica italiana ha obbligato alla
maggioranza degli italiani e quindi con questo ddl Cirinnà non pecca di
mancanza di coerenza?
Per concludere, purtroppo
in modo anche critico, come italiani dobbiamo prendere atto di una cosa
fondamentale a nostro avviso. Noi italiani non siamo più riusciti a riempire le
piazze (il nostro gruppo lo sostiene da molto tempo) a causa della mancanza di
unione e fratellanza di popolo, di organizzazioni, partiti politici e sigle
sindacali per protestare contro le politiche del lavoro, sicurezza, sanità,
istruzione, mercificazione degli esseri umani con l’immigrazione clandestina
attuate dai governi degli ultimi anni. MA riusciamo a riempire piazze per le
unioni civili, tema importante ma in questo periodo di forte crisi e
disoccupazione non prioritario. Sembrerebbe la resa di un popolo… Ma noi non ci
arrendiamo! #Ri-svegliatiitalia!
-SONNINO IN AZIONE-
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