C’ERA UNA VOLTA LA POLITICA FATTA DI BANDIERE E DI
IDEALI TRA LA GENTE A SERVIZIO DELLO STATO, OGGI INVECE TALKSHOW, BLOGGER E
ZUCCHE VUOTE!
Nell’immaginario
collettivo italiano la parola “Politica”, oggi come nel passato purtroppo, è
associata sempre più spesso al malaffare, alla corruzione, allo spreco di
denaro pubblico, a illeciti volti a favorire lobby e grandi gruppi finanziari,
fino ad arrivare a riscosse di pseudo-politici già “trombati” e riciclati ogni
volta.
Per noi che siamo sempre
stati “controcorrente”, la parola “Politica” vogliamo ancora definirla come un
servizio al cittadino ed alla terra di appartenenza, “la Terra dei Padri”,
tutelandola anche con priorità ideologiche differenti ma nel rispetto di tutti.
Differenziamo quindi in
“buona politica” e “cattiva politica”, la prima nata per creare e portare
progresso per il bene di tutti, la seconda per distruggere e regredire solo per
rendiconto personale.
Purtroppo innumerevoli
sono i casi, soprattutto negli ultimi anni, che hanno portato l’italiano medio
ad avere giustamente una concezione estremamente negativa della politica
italiana, incapace di dare risposte concrete ai cittadini, smantellando anno
dopo anno uno Stato sociale che in alcuni casi era anche un modello per il
resto del mondo, merito, anche se a tratti e non senza lati oscuri, della
“buona politica” lungimirante attuata negli anni precedenti.
Infatti anche se come
popolo ci siamo sempre lamentati, noi siamo stati anche questo, ovvero una
grande potenza economica mondiale.
Senza “osannare” quel
periodo storico definito della “Prima Repubblica”, non privo di brutti momenti
che preferiamo non ricordare.
Ma la “cattiva politica”
in questo caso, nel nostro amato Paese ha cancellato anche i momenti floridi
nella mente degli italiani.
Basti pensare ai
fallimenti politici degli ultimi anni come la Legge Fornero, dove partiti e
sindacati hanno consegnato all’Europa lo scalpo dei lavoratori italiani senza
pensare alle conseguenze (per esempio operai costretti lavorare pesantemente
fino a 68/69 anni o a sostenere orari di lavoro assurdi nelle industrie).
I
nostri attuali fenomeni politici pensavano forse che tutti gli operai sono
impiegati in giacca e cravatta, con tutto il rispetto per questa categoria.
Poi a seguire le leggi
che la politica italiana ha approvato per i capricci dell’Europa, come le
assurde tassazioni alle imprese dei settori agricoli, manifatturieri e
artigiani che erano il motore ed il vanto della nostra Italia, con una
moltitudine di imprenditori caduti in disgrazia per queste scelte a nostro
avviso criminali.
Le politiche “oscene”
messe in atto per il contrasto alla disoccupazione soprattutto giovanile, per
la sanità alle prese con le continue ruberie e furbate, la sicurezza e
l’istruzione. E molto molto altro… non vogliamo dilungarci troppo.
Quindi una crisi di
ideali politici che ha colpe e colpevoli, ovvero la classe politica dirigente
degli ultimi 20/30 anni, che si affacciò nella scena nazionale come “la Seconda
Repubblica”, forse più vecchia della prima, che non si è limitata “solo” (per
usare un eufemismo) a distruggere quanto di buono questo Stato aveva, ma ha
spazzato via anche le bandiere e i nobili ideali politici che partiti storici
rappresentavano, come la Destra sociale e la Sinistra storica; partiti che nei
decenni del dopoguerra hanno animato la scena politica italiana con battaglie
sociali che oggi al solo pensiero farebbero rabbrividire questi quattro
sciacalli che provano a governarci, senza riuscirci ovviamente.
Qualcuno di questi
personaggi ha provato a riabilitare questi partiti fallendo miseramente, perché
quello che ancora non vogliono capire è che un partito o un idea, qualsiasi
essa sia, deve stare tra la gente, rispondere ai bisogni della gente e
combattere per la gente. Invece NO! Vogliono rimanere nella loro campana di
cristallo. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da chi non sa nemmeno cosa
sia la militanza giovanile?
Però non è sempre stato
così, anche nella politica ci sono state delle personalità che hanno nobilitato
il ruolo di rappresentante del popolo, che hanno dedicato la loro intera
esistenza al servizio della Nazione e dell’ideale politico e che hanno
guadagnato l’affetto, il rispetto e la fiducia di moltissimi italiani. Uomini
che non hanno MAI considerato l’avversario politico come un nemico da abbattere,
anche nei tempi in cui purtroppo la nostra storia è stata macchiata di crimini
ed omicidi politici.
Molte le personalità politiche italiane degne
di nota, che possono piacere o meno, che si sono distinte per spirito di
appartenenza partitica al servizio del popolo con onestà e sacrificio, a nostro
avviso in particolare: Giorgio Almirante segretario storico del Movimento
Sociale Italiano nostro punto di riferimento ideologico, Enrico Berlinguer
segretario del Partito Comunista Italiano e Alcide De Gasperi primo capo del
governo dell’Italia repubblicana e cofondatore della Democrazia Cristiana.
Uomini che hanno lottato
per i propri ideali e per la gente che rappresentavano e che oggi anche con
nostalgia mancano nel “deserto politico italiano”, fatto solo di belle facce e
di politicamente corretto!
Alcide De Gasperi,
grande statista della politica italiana, cofondatore della Democrazia Cristiana
e primo capo del governo dell’Italia repubblicana, uomo dal grande spessore
morale considerato anche uno dei padri fondatori della Repubblica Italiana e
dell’Unione Europea (non quella che è diventata oggi però). Affrontò con grande
dignità le trattative di pace del dopoguerra, molto sfavorevoli all’Italia
considerato un paese sconfitto e da sanzionare pesantemente; riuscì ad evitare,
almeno in parte, la perdita di alcune zone del territorio italiano ed a
stringere accordi economici per la ricostruzione nazionale.
Si dedicò instancabilmente
a contribuire alla pacificazione politica del Paese che presentava ancora
enormi ferite e divisioni causate dalla guerra.
Molto impegnato nel
sociale con lo sguardo sempre rivolto alla giovane generazione italiana, su cui
riponeva molte speranze di progresso per il futuro democratico e repubblicano
della Nazione.
Alla sua morte avvenuta
lontano dalla scena pubblica seguì un’onda di commozione generale in tutta la
Nazione ed in ogni sfera politica.
Enrico Berlinguer,
storico segretario del Partito Comunista Italiano, il più amato ed ammirato
esponente della sinistra italiana del dopoguerra. Guidò il suo partito con
onestà e rispetto verso tutti, abbattendo barriere ideologiche ed anche
imposizioni dell’URSS che ne impedivano lo sviluppo e la trasformazione in un
moderno partito. Fervido sostenitore dell’Eurocomunismo che vedeva il PCI come
perno centrale dei movimenti comunisti europei. Aprì al dialogo con ogni forza
politica e con l’ambiente cattolico fino ad allora estremamente ostile al partito.
Portò alla ribalta del
dibattito politico italiano “la questione morale”, in un periodo di forte crisi
politica fatta di scandali, corruzione e malaffare, tesi mirata ad un appello
al popolo italiano a non sostenere più quei partiti che dal dopoguerra
governavano la cosa pubblica in maniera non pulita, avendo contribuito alla
creazione di un ramificato sistema di controllo volto alla perpetuazione del
potere. (Vogliamo aggiungere, quanta attualità in queste battaglie…).
Enrico Berlinguer morì
qualche giorno dopo un malore accusato durante un comizio, che non volle
interrompere, proseguendo fino allo stremo delle forze.
Giorgio Almirante,
storico segretario del Movimento Sociale Italiano fondato nel 1946 con altri
reduci della RSI, padre della destra repubblicana, politico, grande oratore e
gentiluomo d’altri tempi. Nel dopoguerra assunse il delicato e complesso compito
di caricarsi sulle spalle il peso politico del movimento di ispirazione
fascista e di inserirlo nella vita politica della neonata Repubblica Italiana,
predicando rispetto per le nuove istituzioni e regole democratiche scelte dal
popolo. Suo il grande merito di contrastare e prendere le distanze da atti
violenti e comportamenti antidemocratici, indicando la giusta via da seguire
senza “rinnegare ne restaurare”, quest’ultima frase fu la vera apertura al
“nuovo mondo” che andava delineandosi. Difficili furono anche i momenti degli
“anni di piombo” a causa degli omicidi politici perpetrati dai gruppi armati di
destra e di sinistra, in cui molti giovani persero la vita. Almirante condannò
sempre duramente il terrorismo sostenendo che l’avversario politico non doveva
mai e poi mai essere considerato un nemico da abbattere, ma un interlocutore
con cui confrontarsi anche aspramente ma in modo rispettoso e democratico.
Alla morte del segretario
del PCI Enrico Berlinguer, si recò a rendere omaggio alla camera ardente tra lo
stupore generale del mondo politico italiano. Erano tempi in cui ancora era
impensabile un dialogo tra quelle parti diametralmente opposte.
Portò avanti il suo
progetto politico fino a che i problemi di salute non glielo impedirono,
creando una futura classe dirigente nel partito che proseguisse negli anni
successivi sulla strada che lui aveva faticosamente tracciato.
Morì nel 1988 dopo aver
vissuto una vita di lotta per difendere la libertà di quella parte d’Italia che
si vedeva rappresentata dalla sua bandiera. Venne definito il “leader della
generazione che non si è arresa”. (Ci manchi Segretario!).
Questi uomini, così
ideologicamente diversi e che difesero bandiere totalmente opposte tra loro,
sono esempi puri della buona politica italiana, alla quale hanno dato tutto se
stessi fino all’ultimo giorno della loro esistenza, senza sfruttare alcun
vantaggio che la politica poteva offrire, per rendiconto personale, servendo in
modo esemplare ed autentico il popolo che rappresentavano proiettando la
politica e la cultura italiana nel futuro.
Noi di Sonnino in Azione
quindi, faremo una richiesta ufficiale al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale
di Sonnino, chiedendo se possibile, di intitolare 3 strade o luoghi del nostro
paese a Giorgio Almirante, Alcide De Gasperi, Enrico Berlinguer per rendere un
doveroso tributo a questi 3 grandi uomini della politica italiana e come
esempio soprattutto per i giovani perché possano conoscere le loro storie, le
loro battaglie e le loro idee. Perché a nostro avviso loro sono stati veramente
i politici per eccellenza a cui l’Italia politica deve tutto! E vedendo la
situazione in cui desta la politica nazionale, gli odierni rappresentanti del
popolo dovrebbero TUTTI rispolverare (se mai lo abbiano fatto almeno una volta)
gli insegnamenti che questi uomini ci hanno lasciato. La coscienza, se ancora
la possiedono, dovrebbe schiaffeggiarli.
“Se volete un motto che vi ispiri e vi rafforzi,
ricordate: Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi
morire mai.”
Giorgio Almirante
«La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è
diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione
dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del
paese e la tenuta del regime democratico. »
Enrico Berlinguer
“Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno
statista guarda alla prossima generazione.”
Alcide De Gasperi
SONNINO IN AZIONE