venerdì 29 dicembre 2017
mercoledì 6 dicembre 2017
DESTRA...E' UN'ALTRA COSA...
DESTRA ITALIANA, UN
PASSATO CHE SEMBRA ORMAI TROPPO LONTANO… UN PRESENTE ED UN FUTURO IN QUESTA
DIREZIONE? NON SCHERZIAMO, LA DESTRA E’ UN'ALTRA COSA…
Sono passati anni ormai
dal marzo 2009 quando l’ultimo congresso di Alleanza Nazionale, che portò allo
scioglimento del partito ed alla confluenza nel Popolo della Libertà, mise fine
ad una storia che aveva lasciato una grande impronta nella politica nazionale
dal dopoguerra; un partito erede del Movimento Sociale Italiano che aveva
saputo tenere a se le anime e le correnti di quella destra nata e cresciuta
nelle strade e nelle sedi di partito delle città italiane.
Senza ripercorrere tutta
la storia che già da molti/troppi è stata rispolverata e rigirata a piacimento,
ripercorriamo brevemente il percorso della destra sociale italiana.
L’M.S.I. nacque
nell’immediato secondo dopoguerra, in una situazione politica e sociale
rovente, fatta di scontri, violenze, vendette in un Italia che con grande
fatica provava a risollevarsi dalle macerie della guerra.
Grandi personaggi avevano
caratterizzato la nascita ed i primi anni di militanza del M.S.I. come Giorgio
Almirante, Pino Romualdi, Augusto De Marsanich, Arturo Michelini, Pino Rauti,
Junio Valerio Borghese.
Fino agli anni 60’ il
Movimento oscillò con buoni risultati dal 2% al 6% a livello nazionale; fu
negli anni 70’ che il Movimento Sociale Italiano ebbe una crescita esponenziale
arrivando allo storico risultato del 9% al Senato e 8,6 % alla Camera del 1972
con una grande crescita del movimento giovanile, il Fronte della Gioventù, che
camminava di pari passo con la guida incontrastata Giorgio Almirante fino alla
fine degli anni 80’.
La politica del M.S.I. fu
caratterizzata dal conservatorismo sociale, nazionalismo identitario e
patriottico, antimperialismo americano, anticomunismo, socializzazione dell’economia
e la giustizia sociale.
Con l’avvento della nuova
classe dirigente a cavallo tra gli anni 80’ e 90’ dopo la scomparsa del leader
storico Almirante, il
nuovo leader divenne Gianfranco Fini supportato dall’ala militante che negli
anni 70’ e 80’ era cresciuta nelle file del movimento giovanile del partito.
Il M.S.I. intraprese una
strada volta all’apertura e al dialogo verso le altre forze politiche che non
si riconoscevano nell’area di influenza della sinistra italiana, il tutto in un
clima di instabilità politica della nazione scossa dalle stragi di mafia e
dall’avvento di tangentopoli.
Ne scaturì nel 1994 dopo
una serie di “avvicinamenti”, un’alleanza con Forza Italia nuovo movimento politico
capeggiato dall’imprenditore Silvio Berlusconi che portarono successivamente al
congresso di Fiuggi del 1995, dove venne sciolto il Movimento Sociale Italiano
e fondata Alleanza Nazionale i quadri dirigenti rimasero prevalentemente
identici ma ci furono delle fuoriuscite di componenti storiche dal congresso
tra cui quella di Pino Rauti che successivamente fondò il Movimento Sociale
Fiamma Tricolore.
Anche il movimento
giovanile venne riformato con il Fronte della Gioventù che lasciò spazio ad
Azione Giovani.
Le esperienze politiche
dei governi Berlusconi I,II,III furono caratterizzate da grandi risultati nelle
varie elezioni politiche arrivando anche al 15% a livello nazionale ma in
generale attestando la media ben sopra il 10%.
Nei governi Berlusconi
che si susseguirono diversi furono i ministeri ed i ruoli istituzionali
assegnati a componenti di Alleanza Nazionale, quindi il completamento di un
percorso politico che aveva portato ad una grande affermazione del partito in
tutto il territorio nazionale, infatti furono molte le regioni e le provincie e
le città dove Alleanza Nazionale fu assoluta protagonista.
Grandi risultati vennero
raggiunti, molte le azioni portate avanti nelle varie legislature da un ramo
politico che mai nella storia repubblicana era stato vera maggioranza di
governo.
Non tutto però andava per
il meglio, i ruoli istituzionali e di potere si ripercuotevano nel partito,
dove la stessa classe dirigente trascurò l’ipotesi e l’esigenza di un vero
ricambio generazionale che poteva garantire un’azione politica volta al futuro,
invece, come il più italico degli errori, tutti rimasero ben attaccati alle
poltrone ed al potere che pareva sempre più duraturo, mettendo in secondo piano
la salute e l’operato del partito.
Tutto ciò quindi, portò
ad un graduale impoverimento dell’azione politica ed un distacco sempre
maggiore con il proprio elettorato, soprattutto quello più identitario e
sociale, che cominciava a vedere nell’alleato Berlusconi e nel suo partito
Forza Italia un’egemonia che metteva a rischio l’esistenza e l’indipendenza
stessa di Alleanza Nazionale.
Un malessere generale che
si manifestò anche all’interno del partito stesso, dove si erano sviluppate
essenzialmente due correnti, una quella maggioritaria legata fortemente
all’alleanza con Berlusconi ai quadri dirigenti di Forza Italia ed ai ruoli di
governo, dove tutti i maggiori esponenti del partito si erano schierati su
questa linea; l’altra corrente invece, quella minoritaria, critica verso la
linea intrapresa dagli organi dirigenti, auspicava un ritorno alle origini del
partito ed ai valori che ne avevano caratterizzato la storia, corrente però
troppo debole per imporre la linea alternativa.
Il risultato che scaturì
da questa politica portata avanti dalla classe dirigente di Alleanza Nazionale
capeggiata da Gianfranco Fini, fu un autentico disastro, che ebbe il clamoroso
epilogo nel marzo del 2009 con lo scioglimento del partito per confluire nel
Popolo della Libertà, contro il volere dell’elettorato stesso.
Fin da subito si assistette
alla disgregazione di un tessuto militante che era ben radicato nel territorio
nazionale. Grandi e storiche sezioni politiche chiusero i battenti, erano
diventati negli anni veri e propri punti culturali nel panorama della destra
italiana con il fiore all’occhiello dei movimenti giovanili che ruotavano
intorno ad Alleanza Nazionale e ad Azione Giovani.
Un patrimonio militante e
politico costruito con anni di militanza nei territori, frutto di generazioni
che si erano avvicendate; se una corrente minoritaria nel 1995 pensò che la
Svolta di Fiuggi fosse stata un male, ma un partito ed un’organizzazione
nonostante tutto rimanevano ed andavano avanti, quella della confluenza del
2009 nel PDL fu un disastro clamoroso che portò alla creazione del nulla.
Fu il funerale della
destra sociale della nazione, che storicamente era sempre stata presente nello
scenario politico italiano.
Tutto ciò successivamente
portò a problemi anche all’interno del neonato PDL con lo stesso Fini che ne
uscirà insieme ad altri ed il completo scioglimento anche della coalizione
stessa nel 2013.
Quello che rimase del
vecchio quadro dirigente di Alleanza Nazionale si è riciclato dentro i vari
partiti che sono rimasti nell’orbita di un decrepito centro destra,
susseguendosi negli anni ad appoggiare vari governi di palazzo coerenti quindi
con la linea intrapresa nel passato di un feroce attaccamento alla poltrona
anche non contando un bel niente; alcuni sono incappati in scandali vari e
fatti ancora misteriosi; altri sono scomparsi dallo scenario politico, forse
facendo la cosa migliore.
Cosa ne è rimasto quindi
del sacrificio della destra sociale italiana? Risposta, nemmeno le macerie!
Anzi, si sono persi dei
riferimenti che anche nei momenti complessi potevano fare da guida e non incentivare
il sentimento di anti-politica che regna ad oggi nella Nazione, soprattutto si
è favorito il modus operandi della sinistra nei giochi di palazzo (a cui anche
il centro destra si è prestato molto volentieri) con governi tecnici ed inciuci
a non finire che hanno portato negli ultimi anni ad ulteriori disgrazie
soprattutto senza il consenso popolare e la responsabilità politica delle
scelte.
Viene da sorridere quando
si guarda al panorama odierno del centro destra; molti hanno provato o stanno
provando ad impadronirsi di quell’elettorato della destra sociale italiana che
sembra essere “scomparso dai radar”, non è così invece, parte di quello che
resta di quel mondo ancora c’è, ma semplicemente non è in vendita e non è
fortunatamente acquistabile da nessuno, tantomeno dai politicanti da quattro
soldi che pensano e sperano che talk-show, social network, e invenzioni varie
possano far dimenticare la loro totale assenza, la non curanza dei problemi giornalieri della gente, dei
territori che in passato erano grandi bacini elettorali per la destra e che
sono stati lasciati consapevolmente a se stessi.
Questi nuovi partiti che
mirano a quello che fu l’elettorato della destra sociale pensano che solo un
simbolo basti a meritare un voto. E i programmi? E la politica nei territori? I
confronti? La vicinanza a chi già lotta tutti i giorni? Le personalità
discutibili a cui si riferiscono? Come si possono accettare coalizioni solo per
fare un risultato elettorale ricadendo nello stesso errore? Perché puntare solo
a vincere e non ad un buon governo che risollevi l’Italia dal pantano in cui
giace? Perché non si ammette che si è già stati al governo e si è fatto ben
poco, quando invece molto si poteva e si doveva fare!?
Fortunatamente una cosa
non hanno potuto distruggere, L’IDEA, che non è in vendita e resiste anche alla
viltà ed al tradimento che hanno portato alla disgregazione di una destra
sociale storica.
La Destra è una cosa
seria, in nome di un’idea in passato sono morti dei giovani, intere generazioni
hanno militato ed hanno creato movimenti culturali che hanno incentivato la
cultura, la lotta alla droga ed allo spaccio, la lotta alla mafia, hanno
lottato per una giustizia sociale e per tornare a chiamare l’Italia Patria.
La Destra non è becero
populismo di comodo.
La Destra non si accoda a
nessun treno altrui per il semplice scopo del consenso o del potere.
La Destra ha una sua
cultura e una sua identità che è quella italiana.
La Destra non è IO ma
NOI.
La Destra non ha bisogno
di “mode” ma di esempi di cui la sua storia ne è piena.
La Destra non rinnega e
non restaura.
La Destra è patriottismo.
La Destra è tra la gente
sempre.
La Destra sa riconoscere
i suoi errori.
La Destra o è coraggio o
non è! E noi oggi questo coraggio non lo vediamo!
La Destra è un’IDEA che
diventa AZIONE.
-SONNINO IN AZIONE-
giovedì 2 novembre 2017
EMERGENZA DISOCCUPAZIONE… INGANNI ED INCOMPETENZE CHE STANNO DESTABILIZZANDO UN’INTERA GENERAZIONE.
EMERGENZA
DISOCCUPAZIONE… INGANNI E INCOMPETENZE CHE STANNO DESTABILIZZANDO UN’INTERA
GENERAZIONE.
Dati
Istat ci dicono che è in aumento il numero di occupati nel mondo del lavoro,
aggiungendo che dal 2008 non si
registravano questi numeri, ovvero dai tempi di pre-crisi economica…
Dovremmo
rallegrarcene, ma se andiamo veramente a guardare a fondo ed in modo più ampio,
anche la matematica e la statistica non possono fare un giusto quadro completo
della situazione, in primis perché i fattori da tenere in considerazione sono
molteplici ed i tassi percentuali di un determinato settore vanno analizzati
nella sua completezza.
Non
ci sorprende quindi se lo pseudo-governo nazionale (non votato dai cittadini)
prende questo dato Istat (di più di 23 milioni di occupati in Italia) e ne fa
una bandiera.
D'altronde
sono talmente lontani dalla gente e dalla quotidianità che se ne stanno belli
nel loro palazzo aspettando solo i momenti opportuni per mettere fuori la
testa, mentre la Nazione rotola sempre più a fondo…
Un
aumento di occupazione, a livello statistico s’intenda, c’è stato, ma se
andiamo a vedere con più attenzione si può parlare veramente di aumento?
Si
sta semplicemente incentivando ancora di più il lavoro precario con contratti
part-time e voucher il tipico giochetto di questi signoroni della politica che
si elevano a statisti, ma invece sono la peggiore classe politica della storia
d’Italia.
Totalmente
senza scrupoli, si rallegrano di barattare un contratto stabile rispettoso dei
diritti e delle tutele per il lavoratore, con più prestazioni lavorative fatte
di contratti part-time, voucher e lavoro occasionale. Uno spezzettamento del tipo
(dai 1 prendi 3), ovvero ai costi di un intero contratto lavorativo si
impiegano più persone che andranno a percepire salari irrisori mancanti di ogni
tipo di tutela.
Tutto
ciò quindi sarebbe la massima esaltazione del genio politico e dirigente italiano?
Che pur di far muovere dati statistici da sbandierare stanno incentivando un
disastro generazionale senza precedenti?
Il
risultato della statistica se guardato a fondo è impietoso ed indegno per una
nazione come l’Italia, si fa finta di non guardare la realtà dei fatti…
Fonte
Inps dichiara: “ in 6 mesi 822.000 contratti stabili, -2,7%
L’Inps rileva che nei primi sei mesi del 2017
sono stati attivati oltre 822.000 contratti a tempo indeterminato (comprese le
trasformazioni) con un calo del 2,7%% sullo stesso periodo del 2016. Le
cessazioni di contratti stabili nello stesso periodo sono state 790.133 e che
quindi il saldo resta attivo per 32.460 unità (in calo rispetto ai 57.277 dei
primi sei mesi 2016 e di 391.869 dei sei mesi 2015 quando erano previsti sgravi
contributivi totali). Se si guarda all'insieme dei rapporti di lavoro nei primi
sei mesi del 2017 sono stati attivati 3,5 milioni di contratti con una crescita
significativa dei contratti a termine (quasi mezzo milione in più rispetto al
2016 con un +27%). I contratti a termine superano quota 2,35 milioni mentre le
assunzioni a tempo indeterminato (escluse le trasformazioni) sono 640.532
(-3,8%). Le assunzioni in apprendistato sono 144.177, in forte crescita
(+27,3%), mentre le assunzioni stagionali sono state 410.896 (+20,9%).”
Dati
questi che ci fanno ben capire come stanno veramente le cose e su quale
direzione sta remando questo pseudo-governo, quella della precarietà e
dell’incertezza con la vergognosa percentuale della disoccupazione giovanile di
oltre il 35%.
Continuiamo
poi a non comprendere come possa essere così attendibile il calcolo della
disoccupazione giovanile sulle fasce d’età (15-24 anni) quasi una presa in
giro, perché buona parte dei giovani compresi in quelle fasce sono ancora nel
periodo di studio nelle scuole e nelle università, se solo l’asticella venisse
come giusto che sia, ulteriormente alzata verso i 30 anni ed anche oltre…..Il
dramma sarebbe ancor più evidente…
Un’intera
generazione in balia di questa classe dirigente scellerata! Che più volte si è
permessa anche di offendere la volontà e la capacità dei giovani italiani.
In
generale la disoccupazione in Italia nel 2017 è stata rilevata intorno all’11,3
%, dato sconcertante per una nazione come l’Italia, peggio di noi solo la
Spagna 17,7% e la Grecia 22,5%.
Con
un po' di amarezza ci viene da sorridere, nel fare un salto indietro nel tempo,
sempre riguardante il tema lavoro, quando nel 2008 la disoccupazione era al
6,8% (dato già troppo elevato ma ancora in tempo per evitare il tracollo) i sindacati e tutte le loro sigle e
sotto-sigle scendevano ferocemente nelle piazze d’Italia a difendere il lavoro,
a denunciare la disoccupazione e le scelte del governo di allora, per reclamare
più diritti….Ecco proprio oggi, soprattutto dopo la riforma Fornero del 2011
(passata anche con il loro placido consenso) ed il susseguirsi di manovre a
discapito dei diritti dei lavoratori che tanto sbandieravano….Dove sono i
sindacati? Che ne hanno fatto delle lotte e delle conquiste dei lavoratori? La nostra risposta…..Ci si sono puliti il
culo!!!!
Permetteteci
questa parola detta in assoluta franchezza ma calza a pennello in un momento
estremamente complesso come questo.
Si
sono accodati al potere (si, si è sempre detto questo di loro, ma oggi più che
mai sono lì, attaccati e avvinghiati a quelle poltrone) costretti a difendere
le ultime tessere rimaste, lisciando il pelo ai poveri pensionati, perché
parliamoci chiaro…quelle della nostra generazione ne vedranno ben poche!
Dovranno
pagare a caro prezzo il loro modo di fare, la loro altezzosità, per aver creato
un sistema a circolo chiuso che si è tenuto ben stretti solo determinati
settori del lavoro italiano, quelli “comodi” che possono senza tanti patemi
garantire il consenso ed il potere.
Tutto
questo stride fortemente con quanto accade nella quotidianità lavorativa e le
condizioni di lavoro che gli operai devono accettare per garantirsi e
mantenersi questo che dovrebbe essere un sacro diritto di tutti, incentivando
una guerra indegna tra poveri …Questo tema, meriterebbe veramente un approfondimento
a parte, ma non vogliamo dilungarci troppo.
Siamo
diventati “incostituzionali”, senza rendercene conto, anche in questo (dopo che
ci hanno tolto la sovranità del voto) infatti per non dimenticare, l’articolo 1
della Costituzione Italiana recita:
”
L’Italia e` una Repubblica
democratica, fondata sul LAVORO.
LA
SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, che la esercita
nelle
forme e nei limiti della Costituzione.”
Purtroppo
abbiamo pericolosamente fatto un salto indietro di circa 40/50 anni, dove il
datore di lavoro ancora si sentiva un “padrone” e dove il “caporalato” era la
normalità, di un Italia che però stava lottando, crescendo ed evolvendosi,
avviandosi negli anni a seguire a colmare quasi totalmente queste lacune. Oggi
invece dai telegiornali apprendiamo che si ricomincia a morire per l’eccessiva
fatica nei luoghi di lavoro! Assurdo! Soprattutto nel settore agricolo, dove
gli sfruttati non sono solo gli stranieri, ma anche e soprattutto gli italiani!
Si proprio quelli (a detta di qualche imbecille) che alcuni mestieri non
vogliono più esercitarli…Andatelo a dire a coloro che hanno speso la loro vita
nei cantieri edilizi, sostituiti dalla manodopera a basso costo dell’est-europeo
creando una voragine nei diritti e nella qualità del lavoro!
Nelle
fabbriche e nelle catene delle grandi distribuzioni orari di lavoro assurdi,
con paghe a volte misere e con continui straordinari gratuiti. L’eccessiva
concorrenza esterna e la penuria di lavoro porta gli operai ad accettare tutto
questo per tutelare il salario e le proprie famiglie…Dove sono i sindacati in
tutto questo? Su ogni cosa attendono la denuncia scritta e firmata? Sanno bene
quali sono le condizioni anche di sicurezza con cui fanno i conti tutti i
giorni gli operai.
Quindi
chi glielo va a dire ai “nuovi statisti del nostro tempo” che fortunatamente
sappiamo leggere e scrivere? Vediamo una disoccupazione spaventosa che sta
minando le fondamenta del futuro della Nazione, chi ha la fortuna di lavorare
deve farlo in condizioni a volte assurde, il tutto avvolto da una precarietà
che vogliono farcela passare per normalità.
Non
si gioca con il lavoro! Non si gioca con le statistiche! Non si gioca con il
futuro dei giovani! Non si gioca con padri e madri di famiglia!
Il
Lavoro è dignità, futuro e civiltà!
-SONNINO
IN AZIONE-
martedì 29 agosto 2017
L'EMERGENZA IMMIGRAZIONE ED IL COLLASSO DEL SISTEMA ACCOGLIENZA
EMERGENZA
IMMIGRAZIONE: L’ITALIA NEL MEZZO DELLA TENAGLIA TRA IL CINISMO EUROPEO E
L’INCAPACITA’ DELLA CLASSE POLITICA NAZIONALE.
Il
fenomeno immigratorio che sta interessando l’Europa negli ultimi anni ed in
particolar modo l’Italia, sta mettendo sempre più in risalto il fallimento di
quell’Unione Europea pensata ed istituita per favorire il dialogo tra le
Nazioni del Continente, accrescere lo sviluppo economico ed industriale di ogni
singolo Stato e per tutelare quella pace e quella solidarietà dopo gli immani
conflitti del 900.
Un
fallimento a cui si aggiunge quello che ci interessa in modo diretto, interno e
tutto italiano della classe dirigente che negli ultimi anni ha preso le redini
del governo nazionale a suon di intrighi di palazzo mettendo all’angolo gli
italiani di fronte ad una crisi economica e sociale senza precedenti,
trascurando le loro problematiche e le loro esigenze, dimenticando che una
Nazione civile vota democraticamente il proprio governo.
Questa
nostra breve introduzione vuole quindi focalizzare l’attenzione sul contesto
sociale, politico ed economico in cui è inserita l’emergenza immigrazione,
certi che una classe dirigente competente, coraggiosa ed al servizio del
proprio popolo avrebbe gestito la vicenda in modo più umano e nell’interesse di
tutti… Ma questa sembrerebbe ormai…FANTASCIENZA…
Il
fenomeno immigratorio nella Storia dell’uomo ciclicamente si è sempre
verificato, in ogni parte del mondo con le cause che possono essere di svariata
natura: economiche, lavorative, alimentari, climatiche, politiche, religiose.
Il
flusso dei migranti che negli ultimi anni dal Nord-Africa si riversa nelle
coste italiane, trovando geograficamente nell’Italia la prima porta verso
l’Europa è un misto di emergenza umanitaria, delinquenza e speculazione
economica allo stato puro…
A
causa delle destabilizzazioni politiche interne in questi paesi africani,
soprattutto quelli affacciati nel mediterraneo per esempio come la Libia e
l’Egitto, dove si sono sviluppati a macchia d’olio numerosi gruppi criminali
che si occupano di organizzare i viaggi della disperazione, dove ogni migrante
paga con cifre assurde una traversata pericolosissima stipati in barconi
fatiscenti che purtroppo molto spesso a causa del carico eccessivo affondano in
mare portando via con se molte vite umane, con episodi ormai tristemente noti e
all’ordine del giorno.
Ci
sarebbe molto da dire sulla questione dei flussi, di come si potrebbe gestire
anche sul posto l’emergenza dalla comunità internazionale (invece di metterci
solo piede per sfruttare le loro risorse per esempio “petrolifere”) su quello
che si poteva fare e che non è stato fatto per aiutare questi paesi ed evitare guerre civili e caos di ogni genere
ma ci dilungheremo troppo mentre vogliamo concentrarci giustamente su quello che
questa emergenza sta comportando a livello nazionale e nei territori
interessati insieme all’impatto sociale che sta avendo questa emergenza.
Quello
che si sta verificando in Italia e lo abbiamo visto da vicino anche a Sonnino
qualche mese fa, è una vera e propria gestione approssimativa e scellerata del
problema! Con le prefetture che lasciano da soli i territori passando la patata
bollente ai sindaci ed alle amministrazioni locali, quest’ultimi gli unici che
poi tra l’altro, interloquiscono con la gente che giustamente si ritrova vicino
la porta di casa un “centro accoglienza di fortuna” casomai senza riscaldamento
per l’inverno, senza bagni funzionali e senza vestiario.
Le
stesse prefetture che delegano anche la gestione dei migranti alle cooperative,
che stanno nascendo come i funghi, che indisturbate e senza controllo stipano
uomini e donne in ogni luogo disponibile come per esempio ex magazzini o case
ormai in abbandono, favoriti dal placido consenso di un privato dietro il
pagamento di un buon affitto.
Ci
teniamo a dire, come in occasione della nostra presa di posizione a gennaio
quando a Sonnino vennero trasferiti in uno stabile in via Roma un gruppo di
migranti senza nemmeno un preavviso alle autorità locali, che l’accoglienza
regolamentata, controllata e ripartita equamente a livello nazionale ed europeo
non sarebbe la nostra bandiera (perché siamo sempre dell’idea che si poteva e
si può ancora agire in modo diverso anche dalle zone di partenza dei migranti)
MA, farebbe si che questa emergenza mal gestita dal principio non porterebbe
anche a destabilizzazioni sociali come scontri e rivolte o alla creazione di
ghetti, sistema che l’Europa “dovrebbe” aver superato già da tempo…
Non
siamo assolutamente d’accordo sia sugli organi di vigilanza che su quelli di
gestione di questo problema e lo stiamo vedendo in tutta Italia; non è una
questione di razzismo o xenofobia, come giornali, giornalai ed asserviti al
potere tentano di scrivere per screditare cittadini o gruppi organizzati che si
ribellano a questa gestione, qui si parla di umanità e di civiltà è ben
diverso!
Stipare
(perché di questo si tratta la maggior parte delle volte) 30/40 o 50 persone in
uno stabile o in una zona di qualsiasi città o paese italiano dovrebbe
comportare numerose valutazioni, come ad esempio l’impatto sociale di riversare
comunque per le strade gruppi di ventenni, trentenni o quarantenni senza alcun
tipo di impiego in totale condizione oziosa e senza controllo giornaliero
dovrebbe far almeno porre il problema a chi pensa che la soluzione debba sempre
essere imposta dall’alto ed eseguita “perché così vuole l’Europa!”.
NO!
NON SIAMO D’ACCORDO! L’integrazione di cui in molti si riempiono la bocca, non
è questo! E non basta di certo accodarsi alle parole di Papa Francesco o dei
vescovi della CEI, troppo comodo, soprattutto per chi nella chiesa cattolica ha
trovato sempre l’acerrimo nemico!
Integrazione,
quella vera, è lavorare seriamente per far si che ci siano le giuste
condizioni, per cui ogni essere umano anche di diversa etnia, religione e
sesso, venga messo nelle condizioni di vivere dignitosamente e con aspettative
future. Ma tutto ciò può avvenire solo se ci siano vere intenzioni di
affrontare seriamente il problema da parte del governo nazionale. Serve
coraggio, risolutezza e trasparenza ma i signori che sono seduti a Roma non
hanno nulla di tutto questo nel loro bagaglio sia in questa che in altre
emergenze. (Vedi lavoro, sicurezza, sanità, terremotati).
La
dimostrazione del fatto è che se c’è la volontà anche l’accoglienza può funzionare
ed essere gestita per il meglio, progetti come lo S.P.R.A.R. di cui si è
avvalso anche Sonnino per esempio, sono un ottimo sistema di accoglienza e
integrazione, dove intere famiglie vengono accolte, registrate con un budget
già stabilito per il loro sostentamento, il tutto sempre in modo temporaneo e
non definitivo in attesa di una sistemazione autonoma o di un trasferimento
anche in un'altra nazione dell’Unione Europea.
Nello
stesso tempo però, la coperta è corta e non possiamo restare indifferenti anche
agli appelli della gente comune alle prese con una crisi economica che non
accenna a fermarsi ed una disoccupazione che sta mettendo a rischio un’intera
generazione, accompagnata da un mercato del lavoro che ha pericolosamente fatto
un salto indietro di 40 anni con diritti calpestati e salari troppo bassi… Il contesto economico in cui stiamo vivendo
sta portando a delle ripercussioni anche nella società attuale e non è il
miglior clima per far si che questa emergenza si aggiunga ai tanti problemi già
esistenti nella Nazione, ed è proprio qui che uno Stato serio e capace dovrebbe
capire ed intervenire, invece di lasciare al proprio destino ed al libero
arbitrio cooperative, immigrati e cittadini italiani.
In
conclusione, siamo dell’idea che integrazione sia civiltà; ma una civiltà ha
bisogno di regole, di condivisione, di radici, di controllo, ce lo insegna la
storia, con i giusti paragoni s’intenda, di come la stessa Roma antica
dell’integrazione di popoli che aveva sottomesso militarmente ne fece in
seguito uno dei suoi punti cardine, finché però riuscì ad amministrarne il
controllo e la gestione, ma quando quel sistema cessò di funzionare anche Roma
pagò le conseguenze a caro prezzo.
SONNINO
IN AZIONE
mercoledì 24 maggio 2017
In ricordo del giudice Giovanni Falcone
ONORE AL GIUDICE GIOVANNI FALCONE ED AGLI UOMINI DELLA SUA SCORTA!
23/05/1992-2017
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
-Giovanni Falcone-
-Giovanni Falcone-
Forse è destino che gli uomini di coraggio muoiano, uccisi dai vili … ma chi combatte non muore mai!
CONTRO OGNI MAFIA !!! SEMPRE E OVUNQUE !!!
-SONNINO IN AZIONE-
lunedì 22 maggio 2017
Ricordo di Giorgio Almirante 2017
GIORGIO ALMIRANTE 22/05/1988-2017
PRESENTE!
“La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è
nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico
qualcosa di più: l'Europa o va a destra o non si fa.“
Le radici profonde non gelano! Alta quella bandiera!!!
-SONNINO IN AZIONE-
lunedì 13 marzo 2017
LA DIFESA E’ SEMPRE LEGITTIMA! E QUANDO UN CRIMINALE ENTRA A CASA TUA DIVENTA ANCHE SACRA!
LA DIFESA E’ SEMPRE
LEGITTIMA!
E QUANDO UN CRIMINALE ENTRA A CASA TUA DIVENTA ANCHE SACRA!
Come la natura ci
insegna, anche l’animale più mansueto e tranquillo, se viene a trovarsi in una
situazione di pericolo, senza via d’uscita davanti ad un altro animale che
abbia intenzioni volte a ledere la sua incolumità o impadronirsi del suo
territorio è costretto a difendersi ed a ricorrere ad ogni mezzo pur di salvare
la cosa più importante, la sua vita e quella dei suoi simili se in presenza.
Per fortuna (anche se a
quanto pare a volte non è proprio così) nel mondo degli uomini, ci sia lo Stato
a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini (o almeno così dovrebbe
essere) davanti ad atti criminali ed a violazioni della proprietà privata e
dell’incolumità della persona.
Lo Stato garantisce la
sicurezza e l’incolumità tramite due organi, la Giustizia (amministrata in nome
del popolo) e le forze dell’ordine, quest’ultime anche tra le molte difficoltà
sempre presenti tra i cittadini con un lavoro encomiabile spesso pagato anche
con la vita nello svolgimento del servizio. E cogliamo anche qui l’occasione
per ribadire la nostra vicinanza ed il nostro affetto a loro sempre tra la
gente ed a servizio della gente.
Tutto ciò purtroppo non
basta, le forze dell’ordine negli ultimi anni hanno registrato una serie di
tagli drastici a personale e mezzi in dotazione all’avanguardia per la
prevenzione e la lotta alla criminalità.
Questi insieme ad una
serie di altri fattori, hanno portato ad un incremento dell’attività criminale
soprattutto per quanto riguarda le violazioni delle proprietà private abitative
o commerciali che siano; caratterizzate da furti, violenze fisiche ed omicidi a
volte solo per accaparrarsi pochi euro.
Un fenomeno che vede
tristemente protagonisti nella maggior parte dei casi stranieri ed
extracomunitari presenti nel territorio nazionale, tutto questo sta diventando
insostenibile.
Da nord a sud gli episodi
si susseguono con violazioni della proprietà privata e furti di ogni genere e
come se non bastasse molto spesso non si riesce a risalire al delinquente e l’ingiustizia
è completa!
Il susseguirsi di questi
episodi che hanno messo a nudo in parte l’inefficienza del sistema di pubblica
sicurezza ma soprattutto la mancanza di certezza della pena da parte della
Giustizia, hanno portato talvolta le vittime che hanno subito ripetutamente
furti e violenze, a correre ai ripari per salvare la propria vita, i propri
beni ma anche l’onore…
Criminali senza scrupoli
che in qualsiasi ora del giorno o della notte possono introdursi
tranquillamente in una abitazione o in un locale commerciale rapinando ed a
volte anche assassinando i proprietari, uomini, donne, giovani o anziani non c’è
differenza.
Alcune persone purtroppo,
esasperate dalla mancanza dello Stato e dalla libera azione di questi
delinquenti, si sono trovate costrette a munirsi di armi talvolta anche con
conseguenze tragiche; come nel caso del benzinaio Graziano Stacchio che sparò
ed uccise un ladro che aveva assaltato un‘oreficeria vicina alla sua pompa di
benzina, che comunque trovò la solidarietà della maggioranza degli italiani a
dimostrazione del fatto che la tematica tocca da vicino tutti noi indiscriminatamente.
Oppure come la vicenda di pochi giorni fa del ristoratore di Lodi che aggredito
fisicamente da un malvivente che si era introdotto nella sua osteria per
mettere a segno il furto, ha sparato ed ucciso il ladro.
A volte può anche succedere
che le stesse persone che si sono dovute difendere per un furto o un’aggressione
da questi delinquenti ostacolando la loro azione criminale devono fare i conti
successivamente con minacce o dei loro “amici” o delle loro “cricche” in cerca
di vendetta! ASSURDO TUTTO CIO’!
Quindi come per ogni
vicenda in Italia solo quando si ripresenta l’ennesimo episodio eclatante di una
tematica che porta all’indignazione popolare, si prova ad affrontare ed a
discutere anche a livello politico un determinato problema, in questo caso
quello della legittima difesa, PER NOI SEMPRE LEGITTIMA E SACRA!
Diverse sono le linee di
pensiero e di azione volte al contrasto ed alla repressione di questi atti criminali
che colpiscono liberi cittadini, occorre però al più presto studiare una legge
che tuteli i cittadini garantendo sicurezza ed incolumità e scoraggi questi
fenomeni criminali con l’inasprimento e la certezza della pena per gli autori.
Deve essere rivista e
discussa la legittima difesa tramutandola in diritto assoluto nel caso in cui
un criminale si introduce in una proprietà privata con l’intento di mettere a
segno un furto o perpetrare violenze di ogni genere. NON E’ NORMALE ENTRARE
CRIMINALMENTE IN UNA PROPRIETA’ PRIVATA, SE SI VERIFICA QUESTO IL CITTADINO HA
IL SACRO DIRITTO DI DIFENDERSI!
Con questo non vogliamo né
“militarizzare” i pensieri e né “chiamare alle armi” o fomentare violenze,
assolutamente no, le leggi vanno presentate, discusse e modificate nel rispetto
dello Stato di diritto di cui siamo parte; ma non possiamo continuare a vedere
inermi cittadini alla mercé di questi banditi senza scrupoli che impuniti
continuano indisturbatamente a commettere questi reati accrescendo ancor di più
questa che ormai è diventata un’emergenza sociale.
#LADIFESAèSEMPRELEGITTIMA!
SONNINO IN AZIONE
venerdì 10 febbraio 2017
Le foibe e l'esodo...Noi non dimentichiamo.Giorno del Ricordo 2017
10
FEBBRAIO GIORNO DEL RICORDO PER LE VITTIME DELLE FOIBE E DELL’ESODO
GIULIANO-DALMATA.
“La
Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di
conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le
vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e
dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine
orientale.”
-Legge 30 marzo 2004
n°92-
Una
Nazione che si definisce “civile” ha alla base della propria cultura e
coscienza storica la verità, la giustizia ed il rispetto per il proprio
passato, anche se quest’ultimo sia “scomodo” e “vergognoso” come la vicenda
delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.
Abbiamo
l’obbligo morale, civile ed istituzionale di RICORDARE OGNI ANNO QUESTO GIORNO “al
fine di conservare e rinnovare la memoria” dei nostri FRATELLI ITALIANI
barbaramente uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento Slavi, oppure
costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa, i propri affetti,
la propria PATRIA, per opera dei criminali partigiani comunisti di Tito, il
boia assassino che nessuno ha mai condannato.
Quella
patria che però ancora oggi rinnova la piaga e la vergogna segnata da alcune
città italiane che in quei tragici tempi rifiutarono e scacciarono gli esuli
definendoli “fascisti in fuga”, forse alcuni, padri delle stesse menti che oggi
sbandierano l’accoglienza e l’integrazione….
Vero,
storie ormai passate, il mondo è cambiato, il tempo cura le ferite e sistema le
cose… Non sempre!
Quella
ferita alla Storia ed all’Onore della nostra Patria non è del tutto
rimarginata, anzi viene rinnovata con dosi di negazionismo ed assenza dello
Stato…
Proprio
quello Stato che dovrebbe ogni anno rendere il giusto omaggio ed umilmente
chiedere scusa per l’oblio a cui per troppi anni è stata destinata la tragedia
italiana del confine orientale e per i modi in cui vennero trattate le vicende
della revisione delle frontiere, permettendo alle orde di Tito una criminale
razzia legalizzata ed una pulizia etnica che si è protratta ampiamente nel
dopoguerra. CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ TACIUTI ANCHE DALLA COMUNITA’
INTERNAZIONALE.
Quello
stesso Stato che a quanto pare sta tornando VERGOGNOSAMENTE ad essere assente
ingiustificato alle commemorazioni del Giorno del Ricordo, continuando a dividere
i morti ed i crimini in serie A e serie B.
In
un contesto storico-sociale difficile, le istituzioni pensano bene di disertare
la commemorazione di un momento così delicato e controverso.
Purtroppo
non ci meravigliamo, tutto questo è l’ennesima dimostrazione dell’ormai altezzosità
e lontananza dal popolo di coloro che dovrebbero rappresentarci sempre e
comunque.
Una
Nazione Civile quindi, guarda serenamente al futuro quando ha ristabilito la
verità e la giustizia del proprio passato… Quindi per adesso non può definirsi
tale la nostra amata Italia.
“E
ricordati anche di me
legato
col ferro insieme ai miei cari
uno
sparo al primo, e poi tutti giù
nelle
foibe a morire
non
sai, no, tu non lo sai
l'immenso
orrore
vedere
tua madre, tuo figlio piangere, urlare
e
non sapere che fare.”
NOI
NON DIMENTICHIAMO I MARTIRI DELLE FOIBE E L’ESODO DEI FRATELLI ISTRIANI,
GIULIANI E DALAMATI!
SONNINO
IN AZIONE
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